Ticino

No malafinanza, il piano governativo in Conferenza sicurezza

La strategia di contrasto alla criminalità economica al centro della riunione dell'organo che riunisce Dipartimento istituzioni e municipali

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(Ti-Press)
8 ottobre 2024
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Il piano d’azione prospettato di recente dal Consiglio di Stato al parlamento per contrastare in maniera incisiva la criminalità economica in Ticino (vedi laRegione di martedì 1. ottobre) è stato al centro della ventisettesima Conferenza cantonale consultiva sulla sicurezza, svoltasi nel pomeriggio a Bellinzona e diretta dal capo del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi. Conferenza che riunisce i municipali responsabili dei competenti dicasteri dei comuni Polo: Lugano, Bellinzona, Locarno, Mendrisio, Chiasso, Ascona e Biasca.

Prendendo posizione su una mozione del Ps, il governo ipotizza, nel proprio rapporto, sei misure contro la malafinanza: 1) Rafforzamento dei servizi specialistici presso Ministero pubblico e Polizia cantonale; 2) Controlli efficaci e sistematici da parte dell’Ufficio fallimenti: per incrementare tali controlli volti a identificare crac di rilevanza penale, segnalandoli così alla magistratura inquirente, l’Ufficio “deve essere potenziato con un’ulteriore figura specializzata in campo economico-finanziario, incaricata di supervisionare anche attività potenzialmente sospette in collaborazione con l’Ufficio esecuzione”; 3) Verifica da parte dell’Ufficio del registro di commercio dell’attendibilità delle iscrizioni: “Per un controllo sistematico e strutturato dell’attendibilità delle iscrizioni a Registro di commercio l’Ufficio deve essere completato con una figura di giurista-econonomista, il cui compito sarebbe quello di individuare e far cancellare tempestivamente le società vuote e inattive (mantelli giuridici): l’attività è già in essere presso l’Ufficio ma è necessario rafforzarla ulteriormente”; 4) Ottimizzazione dei compiti attribuiti agli enti locali “nel contesto della lotta al fenomeno delle società bucalettere e delle residenze fittizie”; 5) Sostegno e promozione da parte del Gran Consiglio “di tutti gli atti parlamentari federali intesi a favorire lo scambio di informazioni tra autorità amministrative (e penali) nel contesto della lotta agli abusi”; 6) Adozione da parte del parlamento cantonale “di modifiche di basi legali cantonali intese a favorire lo scambio di informazioni tra autorità amministrative".

Tornando all'incontro odierno, Gobbi, riferisce una nota del Dipartimento istituzioni, ha sottolineato l’importanza di combattere il fenomeno delle residenze fittizie e delle società ‘bucalettere’. Di qui il richiamo del consigliere di Stato al messaggio governativo varato qualche settimana fa, che “mira proprio a incentivare un’azione coordinata, coinvolgendo anche gli ambiti amministrativi cantonali, ma pure gli enti locali”, i quali fungono da “importanti di sentinelle sul territorio”. La capo della Sezione della popolazione Silvia Gada ha quindi fornito una serie di informazioni che precisano il lavoro svolto dai suoi uffici nell’accordare o meno i permessi sia a persone sia a ditte estere: un lavoro che richiede anche la collaborazione delle autorità comunali.