È quanto propone una mozione del Plr per cercare di ridurre i costi sanitari. ‘Bisogna provare nuovi approcci per arrivare a una soluzione’
Il sistema sanitario va stimolato ad aumentare la sua qualità e l’efficienza. Un obiettivo che va raggiunto puntando su una concorrenza basata più sulla qualità che sui costi. È quanto chiede una mozione presentata dal deputato liberale radicale Matteo Quadranti. “Il sistema sanitario svizzero è malato e non obbedisce alle leggi del libero mercato, che permette agli attori di reagire in base alla domanda e all’offerta. Le sostituzioni avvengono raramente e i prezzi non sono adeguati in base al mercato, ma sono imposti dallo Stato. Nel sistema attuale – continua Quadranti – gli aumenti dei volumi sono inevitabili, perché i bisogni non coincidono con il triangolo formato dai fornitori di servizi, dai pazienti come beneficiari dei servizi e dallo Stato e dalle casse malati come pagatori”. Che fare quindi? Per il granconsigliere Plr bisogna provare nuovi approcci, come quello messo sul tavolo da uno studio del Thik tank Avenir Suisse che promuove, come detto, una concorrenza basata più sulla qualità e sul valore del paziente che sui costi. “Le discussioni su costi e benefici sono tanto più sterili perché ignorano un elemento decisivo: il valore dei servizi sanitari. Sebbene le spese possano essere quantificate con precisione, nessuno è in grado di quantificare il valore per i pazienti e la società. L’obiettivo principale del sistema sanitario è massimizzare il valore per i pazienti. Il valore è definito come il rapporto tra l’esito dal punto di vista del paziente, che può essere inteso anche come qualità dell’assistenza, e le risorse impiegate, ad esempio in franchi o personale, durante il percorso di cura del paziente”.
Al Cantone viene quindi chiesto, in estrema sintesi, di stimolare la concorrenza (qualitativa) attraverso la promozione della trasparenza con raccolta e pubblicazione dei dati. “Proponiamo – scrive Quadranti – di attribuire una responsabilità sussidiaria allo Stato al fine di garantire l'introduzione di un'analisi comparativa pubblica. Una missione vincolante da parte dello Stato dovrebbe consentire di esercitare pressioni sugli attori affinché compiano progressi sostanziali verso un sistema di pubblicazione dei dati”.
Lo Stato dovrebbe quindi fissare una scadenza vincolante di alcuni anni, indicativamente di 4 o 5 anni per la prima fase di raccolta dati anonima, durante i quali le società mediche devono sviluppare indicatori per misurare la qualità centrata sul paziente e compatibile con gli standard internazionali. Un’altra scadenza dopo altri 4 o 5 anni, per la seconda fase, dovrebbe stabilire invece il momento in cui i dati devono essere acquisiti e condivisi mediante benchmarking (un confronto sistematico) pubblico.