Al via, alla Scuola dell'infanzia di Minusio, l'edizione ticinese della manifestazione nazionale. Menu, visite a cantine, degustazioni e feste
L’evento è su scala nazionale e mira a promuovere un’alimentazione sostenibile. Oggi alla Scuola dell’infanzia di Minusio si è aperta l’edizione ticinese. Stiamo parlando della ‘Settimana del gusto’. Per il direttore nazionale della manifestazione Josef Zisyadis: “La cucina della ‘quotidianità’ permette di compiere piccoli gesti artigianali in un mondo di stress e di rumore. Gesti per i propri amici, per la famiglia: c’è una componente di sogno nel gesto di far da mangiare per gli altri. Con quasi 800mila persone sotto la soglia di povertà in Svizzera e 500mila appena sopra, la questione dell’uguaglianza delle opportunità di accesso a un’alimentazione (sana) inoltre si impone”. Il cibo, ha evidenziato ancora Zisyadis, citato in una nota del Dipartimento educazione cultura e sport, “è diventato per molti una voce di spesa che incide fortemente sul budget mensile”. La ‘Settimana del gusto’ vuole “far riflettere sulla questione”.
Numerose le proposte sul territorio ticinese. Menu gastronomici, visite a cantine e degustazioni, feste, attività a favore della salute. Da oltre vent’anni anche le scuole dell’infanzia aderiscono alla ‘Settimana del gusto’. E ieri è stata lanciata proprio da una scuola dell’infanzia, quella di Minusio, assieme ad allieve e allievi, docenti e personale scolastico. La Sezione delle scuole comunali del Decs, con il marchio di garanzia Fourchette verte, in collaborazione con il Centro di competenze agroalimentari (Ccat), che si occupa di incrementare l'utilizzo dei prodotti ticinesi anche nella refezione scolastica, porta nelle scuole dell'infanzia, da ieri e fino al 13 settembre, in occasione della ‘Settimana del gusto’, cinque menu equilibrati che prestano un’attenzione particolare ai prodotti locali, stagionali e sostenibili.
“L’educazione al gusto, l’educazione alimentare, è di fondamentale importanza sin da piccoli”, ha ricordato la direttrice del Dipartimento Marina Carobbio: “C’è il gusto, come senso e c’è il gusto come scoperta. Ma c’è anche la questione dell’alimentazione variata ed equilibrata. Quella dei prodotti stagionali. E quella dei prodotti locali. Senza dimenticare il prezioso concetto di convivialità: la degustazione del cibo in compagnia; che rappresenta un importante momento di socializzazione”. La sensibilità verso il tema dell’alimentazione “si poteva già evincere dalla legislazione scolastica ticinese del 1933 quando si fornivano indicazioni su cosa portare nel canestro per la giornata. La sensibilità dello Stato e della scuola è aumentata negli anni”, ha osservato Omar Balmelli, capo della sezione delle Scuole comunali.