Interpellanza dell'Mps al governo: a quale consigliere di Stato il presidente dell'Eoc aveva espresso la propria contrarietà per quel candidato?
E poi c’è il capitolo politico – quello della sua nomina nel novembre scorso da parte del Gran Consiglio – nel Consiglio di amministrazione dell’Eoc, l’Ente ospedaliero cantonale. Anche questo capitolo – come, a maggior ragione, quello penale, che lo vede in carcerazione preventiva – andrà chiarito nel caso del leghista Eolo Alberti, arrestato nei giorni scorsi con l’accusa di aver commesso illeciti finanziari riconducibili all’attività precedente quale direttore di una società operativa nel settore sanitario, da cui è uscito, mollando anche la cadrega di deputato, quando è scattata l’elezione ai vertici dell’Eoc.
Già Eolo Alberti, condannato nel 2004 per la vicenda dei falsi medici. In occasione del rinnovo, nel 2023, del Cda dell’Ente ospedaliero cantonale il suo nome era stato proposto dal Consiglio di Stato con relativo messaggio al parlamento. Un nome che un altro leghista, in questo caso il presidente dell’Eoc Paolo Sanvido, non aveva gradito. E non era l’unico nel Consiglio di amministrazione. Ma la cosa strana, stando a quanto da noi appreso è che ci sarebbe stata una bozza di messaggio governativo in cui il nome di Alberti non figurava. Ce ne sarebbe stato un altro: quello di Bruno Buzzini, municipale, sempre in casa Lega, di Locarno. Come mai il Consiglio di Stato – dove fra l’altro siede il coordinatore della Lega Norman Gobbi – ha optato per Alberti?
Intanto il capitolo Eoc è al centro di un’interpellanza appena depositata dai granconsiglieri del Movimento per il socialismo, Matteo Pronzini e Giuseppe Sergi, che in occasione delle nomine per il Cda avevano chiesto in parlamento, invano, il rinvio della trattanda. “Nelle ultime ore Paolo Sanvido, presidente del Cda di Eoc, ha rilasciato delle dichiarazioni pubbliche – scrivono i due deputati – secondo le quali ‘quando il Consiglio di Stato stava vagliando la nomina di Alberti, lui aveva espresso, per incompatibilità e conflitti di interesse, la sua contrarietà a questa designazione, ma che poi si era adeguato alle scelte politiche che esulano dal suo raggio d’influenza’”. Pronzini e Sergi chiedono al governo anzitutto “a quale membro del Consiglio di Stato Paolo Sanvido aveva espresso la sua contrarietà alla nomina di Alberti”. E poi: “Era un rappresentante del governo ad aver contattato Sanvido o il contrario? Il collegio governativo era stato informato della contrarietà espressa da Sanvido? Sanvido, nel segnalare la propria contrarietà, aveva anche segnalato il fatto che Alberti potesse essere coinvolto in malversazioni finanziarie? Quali erano le motivazioni alla base delle scelte politiche che, a dire di Sanvido, ‘esulano dal suo raggio di influenza’?”.
L’interpellanza dell’Mps contiene però anche dell’altro. “Sempre dalla stampa apprendiamo che i vertici del partito di Alberti, la Lega dei Ticinesi, nelle scorse settimane avevano ricevuto ‘voci di possibili illeciti’ commessi da Alberti. Per questa ragione lo avrebbero convocato. A tale incontro ha partecipato anche il consigliere di Stato e coordinatore della Lega Norman Gobbi? Norman Gobbi, direttore del Dipartimento delle istituzioni, ha avuto un ruolo nel segnalare ai vertici della Lega di questi possibili illeciti?”.
Di più: “Il presidente del Cda dell’Eoc Sanvido ha altresì comunicato alla stampa che in base al codice di condotta interno ha dato ‘indicazioni al direttore generale di sospendere fino a nuovo avviso le comunicazioni interne e le convocazioni al signor Eolo Alberti’”. Tuttavia, rilevano Pronzini e Sergi, “in base all’attuale quadro legislativo, e visto che Eolo Alberti, su proposta del Consiglio di Stato il 6 novembre 2023 è stato eletto nel Consiglio di amministrazione dell’Ente ospedaliero cantonale, il presidente del Cda ha la facoltà di decidere, di fatto, una sospensione di Alberti? In caso affermativo la sospensione fa automaticamente decadere la remunerazione quale membro del Cda dell’Eoc?”. Domande puntuali. Si aspettano le risposte del governo.