laR+ CASSA MALATI

Il 12% dei ticinesi ha cambiato assicuratore

In Ticino, il cantone maggiormente colpito dall’aumento dei premi di cassa malati nel 2024, con un rialzo medio del 10,5%, soltanto il 12% degli assicurati ha optato per una nuova cassa malati. Il nostro cantone registra quindi, stando a un’indagine condotta dal portale di comparazione online bonus.ch, un dato inferiore rispetto alla media nazionale: in Svizzera, infatti, “il 17% della popolazione assicurata ha cambiato cassa malati per il 2024. Con il nuovo forte aumento annunciato per il 2025, il 32% della popolazione sta prendendo in considerazione l’idea di rivolgersi a un altro fornitore di servizi”. Intanto, “l’idea della cassa unica seduce sempre più, raccogliendo il 76% di opinioni favorevoli”.

In Svizzera romanda il 20% di passaggi

Il tasso di persone che hanno cambiato assicurazione malattia più alto in Svizzera è stato rilevato nella Svizzera romanda, con il 20%, mentre in Svizzera tedesca si arriva al 16%. Particolare, si diceva, la situazione in Ticino dove ci si ferma al 12 per cento.

Sono anni ormai, rileva ancora il portale di comparazione, “che si conferma quello che è ormai un dato di fatto: la fedeltà a una cassa malati è fortemente condizionata dall’evoluzione dei premi. L’83% degli utenti di bonus.ch che hanno richiesto un preventivo per l’assicurazione malattia spiega che la ragione principale è stata il desiderio di risparmiare sul premio. Soltanto il 5% ha richiesto un’offerta per insoddisfazione nei confronti del proprio assicuratore”.

Nel 2025 a cambiare cassa malati sarà il 32%

Lo scorso maggio, quando oltre 4mila persone hanno risposto al sondaggio di bonus.ch, “l’aumento dei premi era stimato tra il 5 e il 7%. In base a questa previsione, è stato chiesto a chi ha risposto al sondaggio se avesse o meno l’intenzione di cambiare assicurazione malattia. Il risultato: il 32% prende in considerazione la disdetta dalla propria cassa e l’affiliazione presso un’altra compagnia nel 2025. Se è marcata la voglia di cambiamento in Svizzera romanda (40%) e in Svizzera italiana (39%), non si può dire altrettanto per la Svizzera tedesca, dove soltanto il 23% di chi ha risposto pensa di cambiare assicuratore sanitario – si legge ancora nell’indagine –. L’intenzione di cambiare varia considerevolmente in funzione dell’età: il 72% dei più anziani mostra la volontà di mantenere la stessa cassa malati nonostante il forte rialzo dei premi previsto nel 2025. Per le persone di meno di 31 anni, si tratta invece del 53%”.

Cassa unica, oltre tre quarti della popolazione favorevoli

In Svizzera, la questione di una cassa malati unica suscita dibattiti ormai da diverso tempo. Due iniziative popolari in tal senso sono state sottoposte a votazione, una nel 2007 e una nel 2014: entrambe sono state respinte, e, tuttavia, da qualche anno a questa parte, le cose sembrano essere cambiate: “Già nel 2017, il portale di comparazione di bonus.ch aveva chiesto alla popolazione in Svizzera che cosa pensasse dell’idea di una cassa unica per cantone. All’epoca, il 64% del campione aveva risposto favorevolmente. Nel 2024, in un contesto di forti aumenti dei premi malattia, i voti favorevoli salgono al 76%. Soltanto il 13% delle persone interrogate si dichiara sfavorevole, mentre l’11% non ha opinioni in merito”. In dettaglio, “il 16% del campione è a favore di una cassa unica, anche se ciò non permettesse di ridurre l’importo del premio, mentre il 38% è favorevole a condizione di beneficiare di un ribasso di premio almeno del 20%”.

Differenze regionali

Se le diverse regioni linguistiche si accordano sull’auspicio di una cassa unica, al 76% circa, non mostrano invece lo stesso atteggiamento riguardo all’impatto di questa misura sulla riduzione del premio malattia. Si osserva infatti che “il 52% delle persone che vivono in Svizzera italiana è a favore di questo nuovo sistema se ciò permette di far abbassare il premio almeno del 20%. In Romandia e in Svizzera tedesca questo tasso è del 35%. Si rileva inoltre che soltanto il 7% degli italofoni è favorevole alla cassa unica anche per un premio identico. Ad appoggiare la cassa unica in maniera tanto incondizionata sono il 17% dei francofoni e il 19% dei germanofoni”. ATS/RED