Ticino

Nel 2023 meno nozze e divorzi. E si fanno sempre meno figli

Il saldo della popolazione raggiunge il terzo valore negativo di sempre dopo quello durante la pandemia e del 2022. Alto ma stabile il numero dei decessi

Culle sempre più vuote
(Ti-Press)
10 luglio 2024
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Sempre meno nascite, e neo mamme sempre meno giovani: questo il dato che emerge dal notiziario statistico pubblicato dall'Ufficio di statistica del Cantone (Ustat) e relativo al movimento naturale della popolazione, che vede anche un numero di decessi alto ma stabile e un calo di matrimoni e divorzi.

Nel 2023 si sono registrate 2'390 nascite, valore in calo rispetto a quello osservato nel 2022 (2'435 nascite). Una diminuzione che si inserisce nel calo della natalità ormai in atto nel nostro cantone quasi ininterrottamente dai primi anni Novanta. Aumenta anche l'età media delle mamme al momento della nascita del primo figlio: se nel 1969 il primo lieto evento arrivava mediamente a 25,8 anni, nel 2023 si aspetta fino a 33 anni, uno spostamento temporale che riduce anche il tempo disponibile per avere altri figli.

Complessivamente, a prescindere che si tratti di primogeniti o figli successivi, nell’arco di mezzo secolo, tra il 1969 e il 2023, la quota di mamme con meno di trent’anni è diminuita, passando dal 63,6% al 20,4%, mentre la quota di mamme tra i 30 e i 39 anni è aumentata dal 33,5% al 68,4%. Cresce pure la quota di mamme over 40, che passa dal 2,8% all’11,2%.

Sono sempre di più rispetto al passato, inoltre, i figli nati fuori dal matrimonio: nel 2023 il 36,8% dei nascituri ha avuto genitori non sposati, dato più che quadruplicato rispetto all’8,6% di 25 anni fa e addirittura decuplicato rispetto al 1969, quando solo il 3,6% delle mamme era nubile. Di conseguenza, sono cresciuti esponenzialmente i riconoscimenti di paternità, passati dai 164 del 1979 ai 964 del 2023.

Stabile ma elevato il numero di decessi

Nel 2023 si sono verificati 3'488 decessi, il terzo valore più alto mai osservato negli ultimi 100 anni dopo quelli osservati nel 2020, al culmine della pandemia di Covid-19, e nel 2022. Il tasso di mortalità di 9,8 decessi ogni mille abitanti è superiore a quello degli anni precedenti la pandemia (2015-2019), quando mediamente i decessi ogni mille abitanti erano 8,9. Nel 2023 sono deceduti 1'613 uomini e 1'875 donne: lo scarto fra l’età media al momento del decesso, 79,8 anni per gli uomini e 84,5 anni per le donne, "riflette la speranza di vita notoriamente maggiore per le donne", afferma il notiziario statistico.

Saldo naturale ancora negativo

Nel 2023, come negli ultimi dodici anni in Ticino, il saldo naturale fra nascite e decessi registra il valore negativo di -1'098 persone, il terzo più basso dal 1900 dopo quelli osservati nel 2020 e nel 2022. Nel nuovo millennio, sono stati 8 su 24 gli anni con un saldo naturale positivo, una situazione riconducibile sia all’aumento dei decessi (legato a sua volta all’invecchiamento della popolazione), sia alla diminuzione delle nascite.

Diminuiscono i matrimoni

Calano anche i matrimoni: nel 2023 si sono presentate davanti all'ufficiale dello stato civile 1'206 coppie, 138 in meno rispetto al 2022: un dato che dipende solo in parte dall’assestamento delle unioni dopo l’aumento registrato lo scorso anno in seguito all'introduzione dal primo luglio 2022 del matrimonio per tutti. Infatti, la stessa diminuzione si osserva anche se si considerano solo i matrimoni tra persone di sesso differente (1'153, -97 rispetto ai 1'250 del 2022). Ci si sposa anche sempre più tardi, in media 8 anni più in là negli ultimi 50 anni, con l'età media alle prime nozze che, per entrambi i sessi, si fissa a 35,9 anni per gli uomini e a 33,9 anni per le donne. E non solo più tardi, ma anche più volte: nel 2023 il 32,9% dei matrimoni non è stato il primo per uno dei due coniugi, in confronto al 15,1% del 1974.

In calo i divorzi

Nel 2023 si sono registrati 591 divorzi, 95 in meno rispetto al 2022, dichiarati in media dopo 17 anni di matrimonio. In dettaglio, l’8,6% dei divorzi è avvenuto meno di cinque anni dopo il matrimonio, mentre nel 52,3% dei casi a essere sciolte sono state unioni matrimoniali celebrate da più di quindici anni: una quota che è cresciuta di 27,3 punti percentuali dal 1969.

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