laR+ Telefono amico

Oltre 16mila chiamate e 146 contatti chat nel 2023

Sono state 16’104 le chiamate arrivate nel 2023 al numero di telefono 143. Di queste, 11’290 si sono trasformate in effettivi colloqui di aiuto con una media di 31 colloqui giornalieri. Non solo telefonate, ma anche contatti tramite chat che lo scorso anno sono stati 146, di cui 112 divenuti consulenze. Questi i dati emersi dal Rapporto di attività recentemente approvato dall’assemblea dei soci del Tel 143 - Telefono amico, il cui presidente e comitato sono stati riconfermati.

“I disturbi psichici, le difficoltà legate alla gestione della vita quotidiana, le relazioni in generale e la solitudine – si legge in una nota – sono le principali motivazioni che spingono le persone a rivolgersi al 143”. La collaborazione con il Dipartimento sanità e socialità sul tema della violenza, prosegue il comunicato, ha portato ad avere 103 telefonate, mentre il numero verde 0800 040 080 in collaborazione con il Gruppo azzardo Ticino-prevenzione ha comportato 62 chiamate, 26 delle quali hanno avuto un seguito con la richiesta di un appuntamento con i professionisti del settore.

Come detto, sono due le forme di comunicazione ora possibili con il Telefono amico. Quella telefonica classica e quella tramite chat. Questa seconda opzione, attiva dal 2015, è raggiungibile attraverso il sito internet www.143.ch/it/. “Per alcune persone – viene spiegato nel comunicato – esprimere verbalmente i propri problemi è una sfida”. In tal senso, il servizio di consulenza via chat permette di “condividere pensieri per iscritto e in totale discrezione”. Modalità, quest’ultima, preferita dai giovani (19-40 anni) che hanno maggiore dimestichezza con le nuove tecnologie e i relativi codici di comunicazione.

È stato inoltre recentemente aggiornato il sito dell’associazione. “Un’innovazione matura e particolarmente importante – si rileva –, che è stata contrassegnata dalla volontà di migliorare la comunicazione con il pubblico rendendola più chiara e immediata. Il cambiamento ha coinvolto le dodici sedi regionali che per diversi mesi hanno lavorato congiuntamente per ottenere un risultato comune”.