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Preconsuntivo '24, Vitta: ‘L'auspicio è un trend positivo’

Il direttore del Dfe sul recupero di una ventina di milioni, dai prospettati -130,8 ai -111,5 di fine aprile. Sulle targhe, Dadò: ‘L'avevamo detto...’

In sintesi:
  • Incontro interlocutorio tra Consiglio di Stato e Gestione sul Preventivo
  • Caprara (Plr): ‘Toccherà far sacrifici, e questo non provoca applausi’
Lavori in corso
(Ti-Press)
19 giugno 2024
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La salute delle finanze cantonali migliora, ma la febbre resta alta. L'aggiornamento di Preconsuntivo 2024 pubblicato oggi dal Consiglio di Stato, e aggiornato alla fine del mese di aprile, porta il disavanzo stimato a 111,5 milioni di franchi a fronte di un deficit fissato a 130,8 milioni dal Preventivo 2024. Se da un lato l'aggiornamento del disavanzo d'esercizio evidenzia maggiori spese per 62,9 milioni di franchi, dall'altro i maggiori ricavi complessivi ammontano a 82,2 milioni di franchi.

A determinare l'aumento delle spese previste, in particolare, è l'incremento di 40,5 milioni dei contributi per i profughi ucraini con statuto S (compensati però da contributi federali), maggiori contributi nel settore dell’asilo per 8,5 milioni a seguito dell’aumento di rifugiati e un incremento di tre milioni di franchi delle prestazioni complementari Avs/Ai. “A ciò si aggiunge un incremento, a oggi quantificabile in otto milioni di franchi, della spesa per il personale conseguente alla crescita della spesa per il personale docente, in particolare nel settore della scuola media e della pedagogia speciale, riconducibile a un aumento delle casistiche”, scrive il Consiglio di Stato.

Sul fronte dei ricavi da evidenziare, invece, un miglioramento dei gettiti fiscali per 30,5 milioni di franchi e un incremento di tre milioni di franchi della quota dell'imposta federale diretta sull’anno corrente. Dalla Confederazione, a causa delle maggiori spese indicate in precedenza, arrivano poi 43,5 milioni di franchi in più di contributi per il settore dell’asilo. Aumenta, infine, anche l'incasso dalle imposte di circolazione, che cresce di 2,5 milioni di franchi in seguito, mette nero su bianco il governo, “all’evoluzione del parco veicoli”. Crescono pure di 2,3 milioni la ripresa dai Comuni sul contributo di livellamento e di 1,2 milioni della partecipazione sulla tassa sul traffico pesante.

Vitta: ‘Buona tenuta dei gettiti fiscali’

Insomma, la situazione sta migliorando? «Va meglio, ma si registra sempre un disavanzo – risponde il direttore del Dipartimento finanze ed economia Christian Vitta –. Questo è il primo Preconsuntivo, e il nostro auspicio è che la tendenza possa replicarsi nei prossimi mesi. Se ci riuscissimo, nel 2024 il disavanzo sarebbe più contenuto rispetto a quanto preventivato. Anche se è prematuro fare previsioni da qui a fine anno». Osservando i numeri, anche Vitta conferma che «la situazione migliora grazie alla buona tenuta dei gettiti fiscali. Aziende e persone giuridiche, in certi settori come il settore delle materie prime, hanno visto un'evoluzione positiva e la tendenza è questa, generando così gettiti supplementari. Per quanto concerne invece le persone fisiche, sebbene il contesto sia instabile anche in questo caso le entrate tengono più che bene».

Dadò: ‘Se useranno l'imposta di circolazione per risanare le finanze, pronti all'iniziativa popolare’

E poi ci sono quei 2,5 milioni in più dalle imposte di circolazione... Veramente sono adducibili solo a più immatricolazioni? «La formula votata dal Gran Consiglio non è cambiata, si applica quella, e i servizi competenti hanno stimato questo introito», taglia corto Vitta. Ma a volerci vedere chiaro è il presidente del Centro e tra i primi firmatari della famosa iniziativa popolare ‘Per un'imposta di circolazione più giusta’, Fiorenzo Dadò: «Questo è quanto viene detto e sarà da verificare – ci risponde –. Noi avevamo detto che con la nuova formula voluta dal Dipartimento delle istituzioni e votata dalla maggioranza del Gran Consiglio lo scorso dicembre ci sarebbe stato un aumento generalizzato dell'imposta di circolazione, e a quanto sembra questo aumento si è verificato». Che fare, ora? «Sicuramente chiederemo lumi e tutti i dettagli, se si intende aumentare ulteriormente l'imposta di circolazione per risanare le finanze non escludo nemmeno il lancio di un'iniziativa popolare. Valuteremo assieme agli iniziativisti, ma di fatto se i nostri sospetti sono fondati saremmo di fronte all'ennesima presa per i fondelli del popolo».

Incontro tra Consiglio di Stato e Gestione: ‘Lavori in corso’

Oggi è stato anche il giorno dell'incontro tra Consiglio di Stato e commissione parlamentare della Gestione in merito al percorso che porterà al Preventivo 2025. Dopo il nulla di fatto dall'incontro di ieri, avuto con i rappresentanti dei partiti, anche oggi niente di eclatante. «Abbiamo dato indicazioni sugli ambiti in generale che stiamo approfondendo – spiega Vitta a nome del governo –, non abbiamo presentato ancora le misure ma stiamo lavorando a 360 gradi. È stata una riunione costruttiva ma interlocutoria, il lavoro da qui alla presentazione del Preventivo a fine settembre è ancora lungo». C’è da dire che il clima non è un granché visto che giusto ieri il Gran Consiglio ha bocciato il Consuntivo 2023. C’è da temere in vista di settembre? «C’è da dare una risposta al Paese – replica Vitta –, un Paese che si attende una politica che faccia passi avanti. Il voto di ieri, sicuramente, testimonia che non c’è stato un indirizzo politico da parte del parlamento e di fatto è lo specchio dell'attuale forte frammentazione, che porta la fatica a trovare un compromesso condiviso dalla maggioranza sia sui temi finanziari sia su altri ambiti. Non aiuta, ma non per questo smettiamo di lavorare. Ma è importante – ribadisce il direttore del Dfe – che in una fase di forte incertezza e di instabilità geopolitica che la realtà cantonale sia un punto di riferimento».

Dell'incontro parla anche il presidente della Gestione, il deputato liberale radicale Bixio Caprara. «Lavori in corso», riassume. Nel senso che «evidentemente tocca al governo fare il lavoro iniziale, poi ci si scambiano le opinioni, ci si confronta con la Gestione e vengono chiariti i passi seguenti. Ci aggiorneremo a fine estate, con un incontro previsto dopo Ferragosto, anche per evitare che il Preventivo faccia la fine del Consuntivo di ieri...». Vitta parla di indicazioni generali sugli ambiti in cui si può agire, Caprara questi ambiti li enumera con una buona dose di realismo: «Nessuna area può essere esclusa. Tutti sanno che un quarto della spesa è per il personale, la metà per contributi a enti terzi, e l'ultima fetta è tra investimenti e beni e servizi. Sono queste le posizioni, non ce ne sono altre, nessuno si può arroccare a difesa del proprio orticello o dei propri interessi, né di casta né ideologici». Insomma, «la situazione è difficile – sottolinea ancora Caprara –, non risolverla significa spostare il problema alle future generazioni e responsabilmente né il governo né il parlamento possono permetterselo. E questo lavoro è da fare insieme». Va da sé, «è un lavoro difficile, sono risparmi che devono evitare l'aumento della spesa che sta continuando a crescere. Chiaramente questo vuol dire sacrifici e non provoca applausi». Sulla voce che vorrebbe l'orientamento governativo a fissare il Preventivo a -40/-60 milioni la risposta è secca: «Si può anche sperare che sotto Natale arrivi qualche milione, ma non sono caduto dal seggiolone da piccolo e credo bisogni lavorare su numeri e dati concreti».