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‘La ricerca dell'Eoc cresce, ma manca il sostegno del Cantone’

Uno studio mostra l'impatto economico dell'Ente ospedaliero. Martinetti: ‘Se vogliamo un ospedale universitario la ricerca va potenziata’

Collaborazioni sempre più forti tra Eoc, Irb e Ior
(Ti-Press)
19 giugno 2024
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Quasi un miliardo annuo di valore aggiunto complessivo e settemila posti di lavoro a tempo pieno generati. Sono solo due delle cifre che emergono dallo studio realizzato dall’istituto Bak Economics per misurare l’impatto economico dell’Ente ospedaliero cantonale. Un elenco di cifre, percentuali e numeri da cui manca, però, sotto la voce degli investimenti nella ricerca scientifica, il contributo del Cantone. «Negli ultimi anni abbiamo raggiunto un livello di pubblicazioni e ricerca molto alto», afferma Glauco Martinetti, direttore generale dell’Eoc. «Se facciamo un confronto a livello nazionale notiamo però come il Ticino sia l’unico Cantone, tra quelli che dispongono di un ospedale di formazione universitaria, a non investire direttamente nella ricerca del suo Ente ospedaliero pubblico». Cifre alla mano, la ricerca portata avanti dall’Eoc costa ogni anno 11,1 milioni di franchi. Gran parte garantita da fondazioni private, mentre l’Ente investe con le sue risorse circa 1,5-2 milioni. «È la cifra minima che dovrebbe mettere il Cantone – rileva Martinetti –. Capiamo il contesto economico attuale, siamo infatti in una situazione dove vengono chiesti risparmi. Come Eoc quest’anno, oltre al contributo di 2 milioni che abbiamo sempre assicurato, ne verseremo al Cantone altri 3,8. In una tale situazione ci tocca denunciare il fatto che dobbiamo farci carico anche di costi che normalmente in altri cantoni sono supportati dall’ente pubblico. Come direttore generale – continua Martinetti – sono quindi chiamato a far notare che a questi 5,8 milioni si sommano pure i quasi 2 milioni investiti dall’Eoc nella ricerca». Aggiunge il direttore generale: «Non è per far polemica, sia chiaro. Ma se come cantone abbiamo l’ambizione di puntare a una facoltà di medicina, per avere un giorno anche un ospedale universitario sul nostro territorio, la ricerca va potenziata e finanziata. Non si tratta di un grido d’allarme, ma una presa di coscienza che in questo ambito bisognerà investire, e farlo ancora di più».

‘La concorrenza in questo settore è fortissima’

A dare le cifre è Alessandro Ceschi, capo dell’area formazione e ricerca dell’Eoc. «Lo scorso anno abbiamo prodotto 771 articoli scientifici, molto di più rispetto a quanto facevamo solo qualche anno fa, e portato avanti 370 progetti di ricerca. Un incremento dei finanziamenti è però necessario per favorire la ricerca clinica. I benefici che ne derivano sono poi molteplici: qualità delle cure, innovazione e attrattività per i profili medici di alto livello». Al momento, come detto, sono 11,1 i milioni di finanziamenti esterni ricevuti per la ricerca. «Abbiamo oltre cento tra ricercatori, dottorandi e post-dottorandi». Insomma, continua Ceschi, «da parte nostra ci sono tutte le premesse per un sostegno finanziario anche da parte del Cantone». Sempre a proposito di ricerca, «vogliamo favorire ulteriormente le collaborazioni con gli altri attori presenti sul territorio. Ci sono poi incontri tra ricercatori di Eoc, Usi, Supsi». Anche perché il quadro generale è chiaro, «nella ricerca biomedica c’è una grande concorrenza. Per ricevere finanziamenti e registrare brevetti è infatti indispensabile rimanere ai massimi livelli, ciò si può fare solo attirando i migliori profili attraverso un sistema politico attento alle loro necessità».

‘Ogni franco di valore aggiunto genera altri 40 centesimi’

Raphael Scacchi, collaboratore scientifico del Bak, entra nel dettaglio dello studio sull’impatto economico dell’Eoc. «Il valore aggiunto lordo generato direttamente e indirettamente dal’Eoc corrisponde a circa il 2,7% del totale cantonale». Dai calcoli effettuati emerge che l’Eoc ha un moltiplicatore del valore aggiunto di 1,4. «Ciò vuol dire che per ogni franco di valore aggiunto riconducibile alle attività dell’Ente ospedaliero cantonale vengono generati ulteriori 40 centesimi di valore aggiunto lordo presso altri attori economici del territorio». La maggior parte di questi riguarda il settore immobiliare (56 milioni) e quello dell’accoglienza e le manifestazioni culturali (47).

‘Ogni giorni versiamo 1,7 milioni di stipendi’

«Ogni giorno l’Eoc versa 1,7 milioni di franchi in stipendi. È un dato che rende bene l’idea dell’impatto che abbiamo sulla popolazione ticinese – afferma Doris Giulieri, capo area finanza –. Anche perché l’81% del nostro personale è domiciliato in Ticino». Direttamente e indirettamente l’Ente genera 8’464 posti di lavoro «che sono ben il 3,3 per cento del totale a livello cantonale».

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