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Il Piano energetico e climatico cantonale verso il parlamento

Sentenza Cedu e dintorni, il Consiglio di Stato ai Verdi: ‘Il Pecc sarà il principale strumento di riferimento a livello ticinese’

In attesa del Pecc
(Ti-Press)
14 giugno 2024
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“Per quanto concerne la politica energetica e climatica dei prossimi anni, il principale strumento di riferimento a livello cantonale sarà costituito dal Piano energetico e climatico cantonale”, ovvero il Pecc. Che, dopo la sua presentazione (febbraio 2023) da parte del Consiglio di Stato e la consultazione avviata sul documento, verrà sottoposto al Gran Consiglio “nel corso delle prossime settimane”, accompagnato da “uno specifico messaggio governativo”. Lo scrive il Consiglio di Stato rispondendo all’interrogazione depositata da Matteo Buzzi, per il gruppo parlamentare dei Verdi, in aprile, all’indomani della sentenza con cui la Corte europea dei diritti dell’uomo ha accolto il ricorso dell’associazione ‘Anziane per il clima’ e condannato la Svizzera, innescando non poche polemiche, per violazione dei diritti umani in ambito di politica ambientale. Al riguardo il Consiglio di Stato “non ritiene che la sentenza abbia al momento un impatto sulla propria strategia”.

Il tema del riscaldamento climatico “è molto ampio: proteggere la popolazione significa innanzitutto proteggere l’ambiente in cui viviamo, temi che sono centrali nel Pecc”, sottolinea il governo, ricordando anche quanto si sta facendo in Ticino sul piano istituzionale a tutela della popolazione. Come detto, il Consiglio di Stato ha presentato il Piano energetico e climatico cantonale nel 2023, “ponendolo in consultazione e gettando le basi per un aggiornamento del Piano energetico cantonale (Pec) – Piano d’azione 2013”. Il Pecc definitivo, che “terrà conto dell’esito della consultazione” svoltasi dal 1° febbraio al 30 aprile dello scorso anno, sarà prossimamente adottato dal governo e trasmesso al Gran Consiglio per la sua approvazione. “Dopo l’adozione da parte del parlamento, il nuovo Pecc – indica l’Esecutivo – stabilirà di fatto degli obiettivi concreti di produzione e di consumo di energia, così come le relative misure da mettere in atto in ambito di politica energetica e climatica”. Con il Pecc “saranno determinate strategie, obiettivi e misure coordinate, orientate al raggiungimento della neutralità climatica e all’adattamento ai mutamenti climatici già oggi in corso”.

il Piano energetico e climatico cantonale, puntualizza l’Esecutivo nella risposta all’atto parlamentare di Buzzi e cofirmatari, “vuole essere uno strumento programmatico che funga da base per l’elaborazione di leggi, direttive e messaggi nel campo della politica energetica e climatica del Canton Ticino”. Tutte le proposte e le considerazioni emerse dalla consultazione, assicura il Consiglio di Stato, “sono state valutate, ponderando gli interessi in gioco, durante il processo verso l’elaborazione del documento definitivo”. Il Pecc, spiega ancora il governo, “sarà composto da una serie di schede settoriali e di relativi provvedimenti, ritenuti necessari per il raggiungimento degli obiettivi dello stesso Piano energetico e climatico cantonale, alcuni dei quali richiedono un aggiornamento del quadro legislativo”. In tal senso alcuni messaggi “sono già stati presentati, ne sono un esempio la recente modifica della Legge cantonale sull’energia, del Fondo per le energie rinnovabili o le attuali richieste di incentivi in ambito energetico pendenti in parlamento”. Altri messaggi, aggiunge il Consiglio di Stato, “verranno presentati con o a seguito dell’approvazione del Pecc da parte del Gran Consiglio”.

Nella risposta all’interrogazione si sottolinea infine come “il governo cantonale e diversi servizi dell’Amministrazione cantonale siano già attualmente attivi nei principali comitati federali e intercantonali, collaborando nell’ambito della strategia condivisa di lotta contro il cambiamento climatico e del raggiungimento degli obiettivi siglati nel quadro dell'Accordo di Parigi”. E si ribadisce come “i temi e le risposte alle domande sollevate nell’interrogazione siano già in parte trattate nell’ambito delle diverse attività cantonali, e saranno ripresi nel Pecc e nelle relative schede di aggiornamento”.