Un’occasione per discutere i principali temi di attualità e rilevanza a livello federale. Il Consiglio di Stato ha incontrato ieri la Deputazione ticinese alle Camere federali per la tradizionale riunione in vista della prossima sessione parlamentare, in programma dal 27 maggio al 14 giugno. Lo comunica il governo spiegando che “durante l’incontro l’accento è stato posto sui messaggi federali relativi ai finanziamenti per la cultura e per il settore dell’educazione, della ricerca e dell’innovazione per il periodo 2025-2028”. E sottolinea: “Pur consapevole della situazione finanziaria delicata della Confederazione, il Consiglio di Stato ha ribadito l’importanza di garantire fondi adeguati in questi ambiti fondamentali sia per la coesione nazionale sia per la competitività del Ticino e della Svizzera”.
Non solo. Governo e Deputazione ticinese si sono chinati su questioni di attualità parlamentare, quale per esempio la proposta di abolizione dell’obbligo di dichiarazione doganale nell’ambito della revisione totale della legge sulle dogane, in attesa degli ulteriori approfondimenti dell’Amministrazione federale, nonché i progetti dedicati alla modifica dell’imposizione sulle abitazioni secondarie e i lavori relativi al rapporto sull’efficacia 2020-2025 della perequazione finanziaria, le cui conclusioni non soddisfano le aspettative del Cantone Ticino. Sul tavolo pure un aggiornamento e una valutazione delle misure recentemente proposte per la gestione della situazione migratoria e dei richiedenti asilo, soprattutto in vista dei flussi migratori estivi, nonché delle attuali discussioni parlamentari relative al secondo pacchetto di contenimento dei costi nell’ambito dell’assicurazione malattie.
Prima dell’incontro con il Consiglio di Stato, la Deputazione ticinese alle Camere federali ha tenuto, sempre a Bellinzona, la propria riunione ordinaria in preparazione della sessione estiva. A margine dei lavori parlamentari della sessione estiva a Berna, l’agenda della Deputazione prevede in particolare due incontri: con la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, alla testa del Dipartimento federale dell’interno, e con il consigliere federale Guy Parmelin, capo del Dipartimento federale economia, formazione e ricerca.