Il Consiglio di Stato incontra i sindacati e ribadisce: 400 franchi e due giorni di vacanza. Ci sarà il sostegno alle misure Ipct in votazione
Sul riconoscimento del carovita, per il 2024, i dipendenti pubblici devono mettersi il cuore in pace. Il Consiglio di Stato ha ribadito questa mattina durante un incontro con i sindacati che le indennità restano quelle già annunciate: un contributo di 400 franchi e due giorni di vacanza extra. Niente riconoscimento completo del carovita e nemmeno l’impegno, come richiesto dai sindacati pochi giorni dopo lo sciopero del 29 febbraio, di “congelarlo” per poi riconoscerlo a partire dal 2026. Una parziale apertura, però, il governo l’ha lasciata nel caso le prospettive sulle finanze cantonali dovessero migliorare.
I rappresentanti dei sindacati Vpod, Ocst e Sindacati indipendenti ticinesi (Sit) hanno poi messo sul tavolo la questione del mancato riconoscimento del carovita a chi lavora nel settore sociosanitario. “Una situazione vergognosa”, come hanno voluto ribadire oggi davanti a Palazzo delle Orsoline i medici, infermieri e professionisti del settore durante una manifestazione organizzata dall’Ordine dei medici del canton Ticino. L’Esecutivo, ricordando il suo limitato margine d’azione in questo ambito, ha però rassicurato che sosterrà la rivendicazione secondo quanto previsto attraverso Contratto collettivo di lavoro.
Quello odierno è stato quindi definito un incontro “interlocutorio” con l’intenzione tra le parti di mettere in agenda in futuro appuntamenti regolari. Il prossimo, anche se la data precisa non è ancora stata fissata, sarà a giugno dopo l’importante tris di votazioni cantonali con i cittadini chiamati a esprimersi su riforma fiscale, acquisto dello stabile Efg e misure di compensazione per gli affiliati alla Cassa pensione dello Stato (Ipct). A proposito di quest’ultimo tema, che tocca oltre 17mila affiliati attivi, il Consiglio di Stato ha fatto sapere che sarà schierato a favore delle misure.
«È logico che il governo si attivi in difesa delle compensazioni sull’Ipct, visto che l’accordo era stato trovato e condiviso con loro», afferma Mattia Bosco, segretario del Sit. «Un accordo, sottolineo, che si basa sull’equilibrio ed è arrivato alla fine di una lunga trattativa. La soluzione trovata – rimarca Bosco – ha messo dalla stessa parte anche chi normalmente ha visioni politiche discordanti. Vuol dire che è davvero equilibrato». Il riferimento è a Partito socialista, Centro, Partito liberale radicale e Verdi che domani, compatti, presenteranno la campagna per il sì alle misure di compensazione (si vota il 9 giugno). Per quanto riguarda il personale sociosanitario e il carovita: «Qualora questi ‘buoni uffici’ del Consiglio di Stato non dovessero portare a nulla c’è sempre la possibilità per il lavoratore – ricorda il segretario dei Sit – di rivendicare il carovita tramite la propria organizzazione sindacale. Un diritto al carovita previsto dal contratto di lavoro».
«È positivo che il Consiglio di Stato voglia fare la sua parte per quanto riguarda carovita del personale sociosanitario e cassa pensione dei dipendenti pubblici», dice Xavier Daniel, futuro segretario dell'Ocst. «Biosgna far capire che l'Ipct non è più la Rolls Royce del passato e un intervento del cantone è necessario». I sindacati, come detto, si incontreranno con il governo a giugno. «Abbiamo richiesto di pianificare degli incontri regolari. Appuntamenti per capire anche cosa bolle in pentola con il Preventivo 2025. Non vogliamo che si verifichi la stessa situazione dello scorso anno quando il Consiglio di Stato ha presentato a ottobre il Preventivo, con misure che hanno colpito i lavoratori, senza consultare prima i sindacati».
Per Stefano Testa della Vpod «è imperativo che in futuro si torni a parlare della compensazione del carovita. Anche di recuperare quello di quest'anno. Se non è possibile farlo ora, come abbiamo chiesto, bisogna farlo nel 2026». Questo perché, afferma il sindacalista, «se non lo si facesse resterebbe un buco nella pensione dei lavoratori. Un buco che per un dipendete medio sarebbe di circa 70-80mila franchi». Testa ha preso la parola anche durante la manifestazione del personale sanitario a Bellinzona: «Il personale sanitario scappa dalla professione. Siamo in una situazione grave. E nonostante questo gli unici dipendenti del settore pubblico e parapubblico che quest’anno, per com'è ora la situazione, non riceveranno 1 franco di carovita sono i dipendenti della sanità. Non va bene».