Sul nostro cantone è piovuto quasi quattro volte in più rispetto alle attese. Abbondanti anche le nevicate
Pioggia, tanta pioggia sul Ticino: mai così tanta nel mese di marzo come quest'anno, almeno da quando sono iniziate le misurazioni nel 1864. Quasi quattro volte in più rispetto a quella normalmente attesa, come riporta il notiziario dell'Ufficio di statistica del Cantone (Ustat) secondo il quale il totale delle precipitazioni ha sfiorato il 400% della norma 1991-2020. Un diluvio che ha fatto seguito a quello di febbraio, mese anch'esso estremamente piovoso, oltre tre volte in più rispetto alla media. La stazione di misurazione più "bagnata" è stata quella di Mosogno, in Valle Onsernone, dove sono caduti 574,2 mm di pioggia, il valore più alto dall'inizio delle misurazioni nel 1901, corrispondente al 559% della norma 1991-2020.
I periodi più bersagliati sono stati l'inizio del mese, in particolare fino al 10, e la fine del mese, dal 26 in poi. A causare le piogge sono state situazioni di sbarramento da sud particolarmente intense, che hanno prodotto accumuli giornalieri fino a oltre 100 mm. In particolare, il 31 marzo la stazione di Mosogno ha raggiunto una somma delle precipitazioni da primato con 163,5 mm, mentre Locarno Monti ha registrato il terzo valore più elevato dal 1883 con 96,6 mm. Di conseguenza a sud delle Alpi il soleggiamento del marzo 2024 è risultato dal 65% al 75% inferiore alla norma.
Anche la neve, così come a febbraio, ha abbondantemente imbiancato il Sud delle Alpi. Le precipitazioni nevose più intense hanno interessato il Ticino nordoccidentale, dove dalla sera del 29 febbraio fino alla notte sul 4 marzo, sopra i 1'600-1'800 metri di quota sono caduti da 1 a 2 metri di neve fresca seguiti, fra il 9 e il 10 marzo, da accumuli fino a 70-80 cm oltre i 1'600 metri. A causa dell'intensità delle precipitazioni, il limite delle nevicate durante le ultime ore dell'evento è sceso fin sui fondivalle del Sopraceneri, dove localmente si sono accumulati da 5 a 10 cm di neve fresca.
Ancora neve sulle montagne ticinesi fra il 26 e il 27 marzo, con accumuli di 60-80 cm al di sopra dei 1'600-1'800 metri circa, e un il limite delle nevicate che a tratti è calato ancora sui fondivalle del Sopraceneri. Ultima coda delle nevicate fra il 29 marzo e il 1° aprile, solamente al di sopra dei 1’800-2’000 metri: nel Ticino nordoccidentale sopra tali quote si sono accumulati da 150 a 200 cm di neve fresca, localmente oltre 250 cm. Prima di tali occasioni, secondo l'Istituto per lo studio della neve e delle valanghe, negli ultimi 25 anni circa nel Nord del Ticino la neve fresca aveva superato altezze di 230-270 cm in 6 giorni solo in due occasioni: nel maggio del 2002 e nel novembre del 2018. Alla fine delle nevicate l'altezza della neve era fino a due volte superiore alla norma del periodo. Alle quote più basse si sono verificate abbondanti piogge, fra i 150 e i 250mm in 48 ore, mentre nelle restanti regioni del Sopraceneri e su parte del Luganese le precipitazioni sono rimaste tra 80 e 140 mm.
Per quanto riguarda la temperatura media, quella registrata nel mese di marzo 2024 è risultata la quattordicesima più elevata dall'inizio delle misurazioni, con un'anomalia di +1,2 °C rispetto alla norma 1991-2020. L'anomalia più elevata si è registrata a Stabio con +1,6 °C, mentre ad Acquarossa-Comprovasco non ha superato +0,3 °C.
Nei giorni fra l'8 e l'11 e fra il 24 e il 31 si sono registrate temperature medie giornaliere inferiori alla norma, con anomalie negative più marcate fra il 27 e il 29, con valori compresi fra -3 e -7 °C. Nei restanti giorni i valori sono risultati di poco superiori alla norma, anche se fra il 15 e il 22 gli scarti positivi hanno raggiunto i +3/+5 °C.