È quanto emerge dal rapporto sulla Legge sull’informazione e la trasparenza (Lit). Scende però anche la percentuale di accessi accordati
Le domande di accesso a documenti ufficiali sono calate in Ticino. Lo scorso anno ne sono state inoltrate 203 a Cantone, Comuni ed enti o corporazioni di diritto pubblico. Ovvero i soggetti sottoposti alla Legge sull’informazione e la trasparenza (Lit), in vigore dal 2011. L’anno precedente le domande erano state 250, un record. A essere calata, però, è anche la percentuale di casi nei quali l’accesso alla documentazione è stato accordato: l'82% nel 2023, il 90% nel 2022. Contro le decisioni della commissione cantonale per la protezione dei dati sono stati inoltrati 5 ricorsi al Tribunale amministrativo cantonale, mentre l’anno precedente non ce ne erano stati. “Il numero di domande d’accesso è diminuito sensibilmente rispetto ai due anni precedenti”, si legge nel rapporto annuale e firmato dal cancelliere dello Stato Arnoldo Coduri e dal responsabile della legislazione e della trasparenza Filippo Santellocco. “È però troppo presto per dedurre che il picco delle richieste sia stato raggiunto”.
Nella maggior parte dei casi le domande sono state rivolte ai Comuni (87%). Le rimanenti sono inoltrate all’Amministrazione cantonale. “È rarissimo che gli altri soggetti sottoposti alla Lit ricevano domande di accesso”, afferma il rapporto. Tra chi è soggetto alla Lit ci sono anche enti e corporazioni di diritto pubblico, società private a partecipazione statale maggioritaria e altri organismi incaricati di compiti pubblici (aziende comunali, Patriziati, parrocchie...).
Ma cosa viene richiesto tramite la legge sull’informazione e la trasparenza? I documenti ufficiali maggiormente richiesti, scrivono Coduri e Santellocco, riguardano come sempre l’ambito edilizio. “Raramente i media si sono serviti della Lit per le inchieste giornalistiche”.
La Lit, va ricordato, è in vigore dal 2013 e prescrive alle autorità d'informare la popolazione sulle proprie attività (informazione attiva) e di consentire a ogni persona di accedere a documenti ufficiali senza motivare la richiesta (informazione passiva). Proprio questo punto è stato la vera novità, un cambio di paradigma rispetto al passato quando la segretezza dei documenti era la regola e la pubblicità l’eccezione.