La Giornata mondiale dell’‘oro blu’ come spunto per una riflessione nella ‘radiografia’ tracciata dal Dipartimento del territorio
In occasione della Giornata mondiale dell’acqua, che si celebra ogni anno il 22 marzo, il Dipartimento del territorio vuole far riflettere l’opinione pubblica su questo elemento fondamentale in relazione ai cambiamenti climatici.
La Svizzera è uno dei Paesi europei più ricchi di acqua grazie ai suoi fiumi, laghi, ghiacciai, acque sotterranee e montagne innevate, e in particolare il Ticino rientra tra i Cantoni con le maggiori precipitazioni, osserva il Dipartimento del territorio. Purtroppo negli ultimi anni siamo confrontati con i cambiamenti climatici, che hanno alterato la distribuzione delle precipitazioni nell’arco dell’anno con conseguenti importanti differenze della disponibilità idrica da una stagione all’altra. Infatti, stiamo assistendo sempre più frequentemente a periodi di siccità prolungata, come nel 2022, quando si è registrata una riduzione del 50% delle precipitazioni nel Mendrisiotto e del -30% nel resto del Ticino rispetto alla media. Allo stesso tempo, cresce il rischio di inondazioni e dissesti idrogeologici associati a fenomeni temporaleschi intensi e si registrano meno nevicate in inverno. Ma quali altri effetti ha il cambiamento del clima sulle nostre acque e sul conseguente approvvigionamento idrico?
I cambiamenti determinati dal clima hanno degli effetti anche sulle temperature dell’acqua in corsi d’acqua, laghi e acque sotterranee, che sono già sensibilmente aumentate negli ultimi decenni. Questo innalzamento di temperatura è evidente nelle acque superficiali e si prevede che senza misure a favore della protezione del clima l’aumento sarà di + 3 - 4°C entro la fine del secolo. Anche le profondità dei laghi si scaldano e negli ultimi tre decenni le acque profonde dei due maggiori laghi in Ticino hanno fatto registrare importanti aumenti: + 0,019°C/anno nel Lago Ceresio e + 0,013°C/anno nel Lago Verbano.
Gli strati profondi si scaldano meno marcatamente rispetto a quelli superficiali, ma in quanto ‘memoria termica’ riflettono maggiormente i cambiamenti del clima sul lungo termine. Il problema dei laghi termicamente stratificati è che viene ostacolato il rimescolamento invernale della colonna d’acqua, riducendo in tal modo l’apporto di ossigeno negli strati profondi. Un altro fenomeno legato alle temperature alte delle acque superficiali è la proliferazione dei cianobatteri, come quella osservata nel 2020 e nel 2023.
Oltre a colorare le acque intensamente di verde, questi organismi sono in grado di produrre tossine che in prossimità delle rive possono essere pericolose per i cani. Nei fiumi, gli aumenti di temperatura si traducono in una diminuzione della diversità e dell’abbondanza per le specie acquatiche che prediligono acque fresche e ricche di ossigeno, le quali vengono rimpiazzate da altre specie più tolleranti o lasciano addirittura un vuoto nell’ambiente divenuto ormai inospitale. Infatti non tutti gli organismi acquatici riescono ad adattarsi o hanno la possibilità di rifugiarsi in acque più fredde nei periodi di crisi. È il caso della trota, che tra i 5°C e i 18°C trova le condizioni di temperatura ideali per poter vivere, mentre oltre i 20°C entra progressivamente in una condizione di stress che comporta conseguenze anche letali a medio termine.
Anche l’approvvigionamento idrico risente dei cambiamenti climatici. In quest’ambito il Canton Ticino è però stato un precursore a livello nazionale, varando nel 1994 la Legge sull’approvvigionamento idrico. Si tratta di una norma che promuove gli scambi idrici su scala sovracomunale e che, grazie allo strumento del Piano cantonale di approvvigionamento idrico, consente un adattamento progressivo ai mutati regimi idrici. Questa messa in rete degli acquedotti comunali è la miglior risposta a situazioni di carenza idrica e i vantaggi di questo sistema sono principalmente la diversificazione delle fonti e la creazione di un sistema di ridondanza in caso di carenza idrica.
Oltre alla messa in rete degli acquedotti, in futuro, è previsto un aumento delle captazioni a lago e in Ticino si sta lavorando in quest’ottica: il Luganese sta potenziando i propri acquedotti mentre a novembre 2023 sono iniziati i lavori della nuova stazione di captazione a lago ‘Ai Ronchi’ a Riva San Vitale. Se le sorgenti e i pozzi in falda sono limitate, l’acqua nei laghi è pressoché illimitata, ma la sua potabilizzazione è più onerosa in termini di filiera di potabilizzazione e di consumo energetico per i pompaggi. Questa grande disponibilità di acqua proveniente dalle captazioni a lago non significa però che questa vada sprecata; vige sempre il principio dell’uso parsimonioso. Per salvaguardare l’acqua, i cittadini possono contribuire semplicemente evitando gli sprechi domestici, attuando i consigli del Vademecum ‘Valorizziamo l’acqua’.
Oltre a ciò, il Dipartimento del territorio è fortemente convinto che la sensibilizzazione sia fondamentale per instillare il cambiamento nelle abitudini dei cittadini. A questo proposito il Dipartimento del territorio promuove diverse attività didattiche in collaborazione con gli istituti scolastici e delle serate pubbliche. In occasione della Giornata mondiale dell’acqua, in collaborazione con la Società ticinese di scienze naturali, questa sera, venerdì 22 marzo, alla Biblioteca cantonale di Bellinzona alle 18 si propone un evento dedicato al tema dell’approvvigionamento idrico. Una seconda serata pubblica dal titolo ‘L’acqua che cambia il paesaggio e gli insediamenti: ieri e oggi’ si terrà il 12 aprile 2024, sempre alle 18, nella stessa Biblioteca.