La commissione parlamentare silura le due mozioni del democentrista: quella sul Segretario di Stato e quella sulla Conferenza dei Cantoni di frontiera
La commissione parlamentare della Gestione silura le mozioni con cui il democentrista Sergio Morisoli chiede, con quella inoltrata nel 2016, la creazione di un Segretariato e della funzione di Segretario di Stato per la politica estera e, con quella presentata nel 2018, di promuovere a livello nazionale una nuova Conferenza intercantonale, cioè la Conferenza dei Cantoni di frontiera.
Tre i motivi per i quali il rapporto, ottimamente argomentato, stilato da Marco Passalia (Centro) e firmato stamane dalla Gestione, invita il plenum del Gran Consiglio a respingere i due atti parlamentari del deputato Udc. “Negli ultimi anni, come dimostrano i fatti, ci sono stati dei miglioramenti nel posizionamento del Ticino nel contesto federale e in Italia. L’attività svolta dal Servizio delle relazioni estere – scrive Passalia – è efficiente e funzionale e ha permesso di creare e sviluppare i giusti canali per portare le varie tematiche care al Ticino sui tavoli della politica. La creazione di un’eventuale Conferenza dei Cantoni di frontiera e della figura del Segretario di Stato per la politica estera non risulta necessaria dal punto di vista pratico, né da quello operativo e neppure da quello finanziario. Una tale conferenza oltre che essere un doppione comporterebbe spese aggiuntive, più burocrazia e necessità di coordinazione maggiore non per forza portando ai risultati sperati”.
Bocciata dunque dalla commissione la politica estera ‘ticinese’ immaginata da Sergio Morisoli.