Ticino

Preventivo, l’Atgabbes alza la voce prima del voto in parlamento

L’associazione prende posizione augurandosi che il Gran Consiglio ‘possa stralciare o limitare le misure nel settore tramite le proposte di emendamento’

‘I tagli toccano ambiti essenziali per l’educazione, la formazione e la qualità di vita delle persone con disabilità’
(Ti-Press)
1 febbraio 2024
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“Le nostre due richieste di incontro avanzate per discutere in merito alle conseguenze delle misure per i nostri figli e le loro famiglie non sono purtroppo state accolte da parte della Commissione della gestione”. L’Atgabbes, l’Associazione ticinese di genitori e amici dei bambini bisognosi di educazione speciale, prende posizione rispetto al Preventivo 2024, lunedì oggetto di discussione in Gran Consiglio. E lo fa in un comunicato inviato oggi ai media dal quale traspare una certa amarezza.

‘I tagli rischiano di vanificare in pochissimo tempo quanto ottenuto in decenni di lavoro’

L’Atgabbes, lo ricordiamo, aveva inoltrato lo scorso 22 novembre una lettera alla Gestione, rendendola attenta rispetto alle preoccupazioni dei genitori legate ai tagli previsti nel Messaggio del Consiglio di Stato sul Preventivo 2024 e ai potenziali disagi che questi tagli avrebbero comportato direttamente alle persone con disabilità e le loro famiglie. “Tagli – scrive l’associazione, che opera dal 1967 a favore delle persone con disabilità fin dall’infanzia e delle loro famiglie –, che toccano ambiti essenziali per l’educazione, la formazione e la qualità di vita delle persone con disabilità, quindi la scolarizzazione, i servizi di appoggio, il mantenimento a domicilio così come le strutture per persone con disabilità”. In questa lettera, l’Atgabbes aveva evidenziato come le misure di risparmio “possano comportare una diminuzione sostanziale di tutti quei servizi necessari ad assicurare i diritti di pari opportunità, che uno Stato civile e democratico deve garantire a tutti i cittadini, specialmente ai più deboli”. Non solo. “Le prospettive dei tagli previsti nel nostro settore, l’irrigidimento già operato negli ultimi anni (anche a livello federale) con l’imposizione di procedure amministrative e burocratiche sempre più asfissianti – recrimina l’associazione – rischiano di vanificare in pochissimo tempo quanto ottenuto in decenni di lavoro”.

‘L’aspetto più grave sta proprio in ciò che le tabelle di calcolo non riescono a esprimere’

Ma non finisce qui. “L’aspetto più grave e allarmante delle conseguenze dei tagli previsti – sottolinea l’Atgabbes – sta proprio in ciò che le tabelle di calcolo non riescono a esprimere: l’inversione di tendenza culturale nell’applicazione dei concetti di integrazione e inclusione sociale nei confronti delle persone con disabilità. Concetti che rappresentano le basi per una vita dignitosa e che non possono essere considerati alla stregua di risultati contabili. Farlo rappresenta una mancanza di considerazione alla persona, alle famiglie, agli operatori, agli educatori, ai giovani volontari”.

Le discussioni politiche avvenute nelle scorse settimane sono state seguite con attenzione dall’associazione, che ha tuttavia preso atto del fatto che, “a parte l’eccezione del rapporto di minoranza 1 (quello del socialista Ivo Durisch, ndr), non è stata data quasi nessuna attenzione a un ambito, quello delle persone con disabilità, che nel complesso è il più colpito dalla manovra di risparmio (11,04 milioni per il 2024, vale a dire l’8,23 % dell’intera manovra)”. E conclude: “Sono cifre importanti per cui, pensando alle persone toccate da queste misure, si fa fatica a capire quali siano state le considerazioni che hanno portato a definirle. Per questa ragione la nostra associazione si augura che il Gran Consiglio possa stralciare o limitare queste misure tramite le proposte di emendamento che speriamo saranno messe in discussione”.

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