Ticino

Riget (Ps) conferma: ‘Fisco e sgravi, è referendum. Ecco perché’

La copresidente socialista pochi minuti dopo il sì alla legge tributaria ufficializza la decisione di raccogliere le firme: ‘Non è detta l'ultima parola’

Venerdì la conferenza stampa di lancio
(Ti-Press)
12 dicembre 2023
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«Non è ancora stata detta l'ultima parola su questo dossier, spetterà al popolo e come preannunciato lanceremo il referendum». Sono passati pochi minuti dal via libera del Gran Consiglio alla riforma della Legge tributaria, che tra gli altri punti cardine ha anche il progressivo abbassamento dell'aliquota massima per i più abbienti dal 15 al 12%, quando la copresidente del Ps Laura Riget, nei corridoi di Palazzo delle Orsoline, conferma a ‘laRegione’ che i socialisti, la sinistra e alcuni sindacati passeranno dalle parole ai fatti.

Il comitato ‘Stop ai tagli’, infatti, a dibattito ancora in corso ha già dato l'appuntamento a venerdì mattina per l'annuncio ufficiale del lancio del referendum contro l'intero pacchetto. Per ora, confermata la presenza oltre ai socialisti di Verdi, Partito comunista e Unione sindacale svizzera.

«Questo dibattito di quasi cinque ore – riprende Riget – mi lascia scioccata perché mostra ancora una volta l'enorme distanza tra la popolazione con le sue concrete preoccupazioni su inflazione e sussidi cassa malati e la maggioranza del Gran Consiglio che è riuscita a dire cose come i ricchi che lasciano il Ticino per l'eccessivo carico fiscale o di avere il bisogno di essere i primi della classe sulla concorrenza fiscale. Tutto questo – attacca ancora la copresidente socialista – quando dall'altra parte c'è una popolazione in difficoltà e che starà ancora peggio». Il motivo è semplice: «Anche se si è deciso di non votare questa riforma fiscale contestualmente al Preventivo 2024, politicamente i due dossier sono legati».

Insomma, per Riget «oggi si è deciso di fare un regalo fiscale a chi ha un salario netto mensile di almeno 30mila franchi e tra un mese la stessa maggioranza deciderà di tagliare i sussidi di cassa malati, il contributo al settore sociosanitario, i salari dei dipendenti pubblici e indebolire in generale l'Amministrazione e i suoi servizi». Di conseguenza, «confermo che lanceremo il referendum contro la riforma fiscale e continueremo la mobilitazione in piazza sabato 20 gennaio, pochi giorni prima del voto sul Preventivo. E se ancora una volta questa maggioranza non ascolterà i bisogni della popolazione, sarà ancora una volta referendum sui tagli».

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