Il cantiere di risanamento ha aperto le porte ai giornalisti. Per raggiungerlo una discesa di tre chilometri. ‘Si lavora giorno e notte’
Una discesa di tre chilometri, con pendenza del 13%, per raggiungere il tunnel di base del San Gottardo. Più precisamente quel tratto della galleria, situato a cinquecento metri di profondità, dove si è verificato lo scorso 10 agosto il deragliamento di un treno merci che causerà disagi al traffico almeno fino al settembre 2024 (la data, per ora, è confermata). Inizia così la visita organizzata dalle Ffs per i media. Un appuntamento al quale hanno risposto testate di tutta la Svizzera, pensato per spiegare – e rassicurare, viste le molte critiche ricevute, soprattutto dal Ticino – su come sta procedendo il lavoro di ripristino. A questo proposito, il 7 dicembre di prima mattina, è in agenda un incontro tra la deputazione ticinese alle Camere federali e Vincent Ducrot, Ceo delle Ffs. Tema: il collegamento nord-sud e le misure (indennizzi e rimborsi compresi) in favore dei viaggiatori ticinesi.
Durante la visita ai giornalisti – muniti di indumenti da lavoro, casco e tappi per le orecchie – è stata mostrata l’attività di operai e collaboratori, un’ottantina quelli delle Ffs e di aziende terze impegnati all’interno del tunnel in condizioni climatiche difficili. La temperatura sfiora infatti i 35 gradi e all’interno della canna ovest, quella coinvolta nell’incidente, vige l’obbligo di indossare la mascherina.
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Operai al lavoro
Tra le prime cose a essere messa in sicurezza c’è il portone che separa le due canne. Un’infrastruttura che impedisce il forte flusso d’aria tra le due canne. Al momento, come è stato mostrato, a separare il passaggio che viene usato per transitare da un tubo all’altro in caso di necessità c’è una porta provvisoria mobile, agganciata alle pareti. «Di per sé», hanno affermato i responsabili del cantiere, «non è un’operazione lunga la sostituzione, ma la porta deve essere prima prodotta e questo richiede del tempo. Circa dieci mesi». Nel complesso, oltre alla nuova porta tra le due canne, devono essere completamente rinnovati sette chilometri di binari e occorre sostituire le rotaie, più di 20mila blocchi delle traversine e due scambi ad alta velocità.
«C’è stato sicuramente un elemento di sfortuna, con l’incidente che ha riguardato l’elemento della galleria, la porta che separa le due canne, che ha i tempi di fornitura più lunghi», spiega Gianluca Fontana, responsabile del risanamento della Galleria di base del San Gottardo. «Non è però stato l’unico. Dover sostituire sette chilometri di binari è anche questa una situazione sfortunata che avrebbe imposto in ogni caso questa tempistica».
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La porta tra le due canne
In ogni caso «la tempistica è confermata, con la riapertura completa prevista in settembre», assicura Fontana. «Le componenti per la nuova porta di sicurezza sono state ordinate subito dalla ditta svizzera che le produce. Il tempo di consegna è di 10 mesi, ma anche questa scadenza è confermata. Con l’azienda produttrice i contatti sono regolari». Nel frattempo procedono i lavori alla galleria, con il risanamento del tunnel che avanza di circa trecento metri ogni settimana. «Fino a fine settembre c’è stata una fase di sgombero del materiale danneggiato dalla galleria e la pulizia. Un lavoro svolto anche manualmente», afferma il responsabile. «Da fine ottobre sono iniziati gli interventi grossi svolti sull’impianto binario: la rimozione delle traversine in beton e delle rotaie e la fresatura del calcestruzzo. All’interno del tunnel non abbiamo un binario con la ghiaia classica, ma ci troviamo in una situazione dove le traversine sono annegate nel calcestruzzo». Di conseguenza, «si tratta di togliere e rimettere tutto nuovo. Questa è la parte critica dei lavori. C’è poi tutto un momento di test che dovremo fare: da quello fisico sull’infrastruttura, alle corse di prova per garantire la sicurezza quando si circolerà a 230 chilometri orari».