Ticino

‘Da gennaio oltre 3'300 contravvenzioni. E aumenteranno’

Il pg Pagani ribadisce alla commissione parlamentare la necessità di attribuire competenze decisionali ai segretari giudiziari. Maderni: parola ai gruppi

In sintesi:
  • Ulteriori incarti in vista
  • La figura del sostituto procuratore pubblico
Aspettando le imminenti modifiche del Codice di procedura penale...
13 novembre 2023
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Al 31 ottobre erano 3’360 i procedimenti penali, innescati da denunce, aperti dal 1. gennaio di quest’anno dal Ministero pubblico per contravvenzioni. Per reati quindi di lieve entità. Oltre tremila incarti che avrebbero potuto essere trattati dall’inizio alla fine dai segretari giudiziari della Procura, se il Gran Consiglio avesse già dato seguito a una proposta del governo, pendente in parlamento dal 2019. Quella di attribuire competenze decisionali a questi segretari nei procedimenti contravvenzionali, per i quali la sanzione comminata è la multa, affinché anche loro, stretti collaboratori dei magistrati inquirenti, abbiano la possibilità di firmare decreti di accusa o di abbandono. «Oggi il segretario giudiziario istruisce la pratica e allestisce un progetto di decisione: un progetto appunto, perché solo il procuratore può firmare un decreto, dopo aver ovviamente letto la bozza di decisione. Oggi insomma per delle procedure bagattellari il magistrato è costretto a interrompere più volte il proprio lavoro su incarti di ben altro spessore penale, con conseguente allungamento dei tempi di evasione di quest’ultimi», spiega, contattato dalla ’Regione’, il procuratore generale Andrea Pagani, reduce dall’audizione davanti alla sottocommissione ‘Ministero pubblico’ della commissione ‘Giustizia e diritti’ del Gran Consiglio. Audizione, tenutasi in tarda mattinata, nel corso della quale Pagani ha sottolineato «la necessità, l’utilità e l’urgenza» di un’estensione delle competenze dei segretari giudiziari.

Peraltro non vi sarebbe alcun costo aggiuntivo per il Cantone. Al parlamento basterebbe solo ritoccare la Legge sull’organizzazione giudiziaria, ancorandovi la seguente disposizione suggerita dal Consiglio di Stato nel messaggio licenziato nel settembre di quattro anni fa: il procuratore generale “autorizza nei casi esclusivamente contravvenzionali singoli segretari giudiziari a dirigere il procedimento penale, emanare i decreti di non luogo a procedere, sospendere o abbandonare il procedimento penale, emanare i decreti d’accusa, promuovere l’accusa e rappresentare il Ministero pubblico nelle sedi giudiziarie competenti”. Per esempio in Pretura penale in caso di opposizione a un decreto d’accusa.

‘Un duplice lavoro che non si giustifica’

L’adozione della citata base legale, riprende il pg, «consentirebbe di sgravare il procuratore pubblico dai casi di lieve entità. Oltretutto, come ho detto alla sottocommissione, attualmente le fattispecie cosiddette bagattellari passano di fatto due volte sotto la lente del Ministero pubblico. C’è così un doppio lavoro: dapprima quello del segretario giudiziario che prepara l’incarto e poi quello del magistrato che deve leggerlo per firmarlo. Credo che ciò non si giustifichi per i casi penalmente minori per cui si può infliggere al massimo una multa». Continua Pagani: «Se i segretari giudiziari, come mi auguro, otterranno competenze anche decisionali, avrebbero comunque, a seconda del tipo di contravvenzione, dei procuratori di riferimento ai quali rivolgersi per eventuali domande e dubbi».

Quell’articolo del Regolamento della legge di applicazione della LaMal

Nel 2022 i procedimenti avviati per contravvenzioni sono stati «3’625». Nei primi dieci mesi di quest’anno 3’360. Più o meno si è in linea. In prospettiva però potrebbero aumentare. E non di poco. «L’Istituto delle assicurazioni sociali – indica il procuratore generale – ha stimato fra le duemila e le quattromila denunce che verranno introdotte annualmente al Ministero pubblico da parte dei Comuni nei confronti degli assicurati morosi ed escussi che non si sono presentati alla prima convocazione o non hanno fornito le informazioni richieste». Entra infatti in gioco l’articolo 292 del Codice penale: “Chiunque non ottempera a una decisione a lui intimata da una autorità competente o da un funzionario competente sotto comminatoria della pena prevista nel presente articolo, è punito con la multa”. La prospettata «valanga» di incarti contravvenzionali, ricorda il procuratore generale, «deriva da un nuovo articolo, il 38a, inserito di recente dal Consiglio di Stato nel Regolamento della legge di applicazione della LaMal», la legge federale sull’assicurazione malattie.

Maderni: spero che il plenum del Gran Consiglio possa pronunciarsi a febbraio

«Personalmente – afferma da noi interpellata la coordinatrice della sottocommissione ‘Ministero pubblico’, Cristina Maderni – ritengo che l’estensione delle competenze dei segretari giudiziari sia una misura da sostenere, ma ne devo ancora discutere in seno al mio gruppo parlamentare. Cosa – aggiunge la deputata del Plr – che faranno anche i colleghi della sottocommissione. Ci siamo tutti impegnati ad affrontare la questione in tempi brevi con i rispettivi gruppi, in modo da sapere al più presto come sottocommissione in quale direzione dobbiamo muoverci. Il mio auspicio è che il plenum del Gran Consiglio possa pronunciasi al più tardi a febbraio dell’anno prossimo».

Il magistrato: dal Consiglio di Stato attendo ancora una risposta

Durante l’audizione il procuratore generale ha parlato inoltre dell’impatto sull’attività del Ministero pubblico delle modifiche al Codice di procedura penale volute da Berna. Le nuove norme scatteranno il prossimo 1. gennaio. Maggiori formalismo e garantismo. «Provocheranno inevitabilmente un rallentamento dei procedimenti», evidenzia Pagani. «Nel corso del 2024, magari nella seconda parte, sarebbe opportuno ancora un incontro tra il sottoscritto e la commissione per verificare gli effetti della revisione della procedura e per valutare se sia necessario un potenziamento del Ministero pubblico in termini di magistrati. Una possibilità potrebbe essere quella di reintrodurre la figura del sostituto procuratore pubblico, che si occuperebbe non delle urgenze, bensì di determinate materie: sarebbe un primo passo verso l’auspicata specializzazione. Vedremo». Considerando pure la manovra di risparmi varata dal governo... Alla luce dell’entrata in vigore delle modifiche procedurali, alcuni mesi fa il pg ha chiesto al Consiglio di Stato un piccolo potenziamento: un segretario giudiziario giurista e due funzionari amministrativi in più. Pagani: «Sono ancora in attesa di una risposta. Da maggio».