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Revisioni legislative e risorse (umane), il pg in commissione

In programma per lunedì l'audizione davanti alla ‘Giustizia e diritti’ del procuratore generale Andrea Pagani. E i temi non mancano di certo

Andrea Pagani, procuratore generale
(Ti-Press)
11 novembre 2023
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I temi da affrontare non mancheranno di certo, a cominciare da quello riguardante l’impatto delle non poche modifiche al Codice di procedura penale, decise a Berna e in vigore dall’inizio del 2024, sull’attività dell’autorità giudiziaria di perseguimento penale ticinese. Sarà un’audizione importante quella in programma per dopodomani, lunedì, del procuratore generale Andrea Pagani davanti alla commissione ‘Giustizia e diritti’ del Gran Consiglio, per la precisione davanti alla sottocommissione ‘Ministero pubblico’.

Le conseguenze, sul piano operativo, dell’introduzione delle nuove disposizioni procedurali, che accentuano formalismo e garanzie e che derivano dalla revisione del Codice varata l’anno scorso dal parlamento federale, preoccupano non solo il pg. Il Comitato della Conferenza delle direttrici e dei direttori dei Dipartimenti cantonali di giustizia e polizia è stato piuttosto chiaro: le norme che scatteranno a breve genereranno “maggiori costi ai Cantoni e alle rispettive autorità giudiziarie penali, senza però permettere una maggiore efficienza nel perseguimento di delitti e dei crimini”. In aprile il procuratore generale Pagani, da noi intervistato, non aveva usato giri di parole: le modifiche procedurali volute da Berna “si tradurranno in nuovi oneri che potrebbero rallentare parecchio l’evasione degli incartamenti”. Il pg ha intanto avanzato al Consiglio di Stato una richiesta di potenziamento del Ministero pubblico (oggi ventitré procuratori, procuratore generale incluso), ovvero un segretario giudiziario giurista e un paio di funzionari amministrativi in più. I tagli alla spesa pubblica prospettati dal governo per arrivare al pareggio dei conti cantonali entro fine 2025 non agevolano certo l’iter di richieste come quella di ottenere rinforzi. Sta di fatto che nel canton Ginevra, per esempio, “secondo le informazioni che ho ricevuto, sono stati chiesti e ottenuti ulteriori cinque procuratori e tredici posti amministrativi, proprio in vista dell’entrata in vigore delle nuove norme”, ricordava Pagani.

Lepori: un impatto che ci preoccupa

«L’impatto delle modifiche del Codice di procedura penale sull’operatività della Procura preoccupa anche la commissione ‘Giustizia e diritti’», dice alla ‘Regione’ la sua presidente, Daria Lepori. «Al riguardo – aggiunge la deputata socialista, che fa parte pure della sottocommissione ‘Ministero pubblico’, coordinata da Cristina Maderni del Plr – contiamo di fare il punto della situazione lunedì con il procuratore generale, durante l’audizione. Vorremmo però anche sapere come intenda muoversi il Consiglio di Stato. È che rimane solo poco più di un mese all’entrata in vigore delle nuove disposizioni». Il Ministero pubblico necessita di più magistrati? «Secondo me sì e – precisa Lepori – le rispondo non come presidente della commissione parlamentare, ma come cittadina e politica. La giustizia è uno di quei settori dove i risparmi possono causare effetti controproducenti. La credibilità della giustizia passa anche da decisioni prese in tempi ragionevolmente brevi: questo è possibile se la magistratura – penale, civile e amministrativa – dispone pure delle necessarie risorse umane».

Un altro dossier sui tavoli della ‘Giustizia e diritti’ concerne i segretari giudiziari. Il Dipartimento istituzioni suggerisce di assegnare competenze decisionali ai segretari giudiziari del Ministero pubblico nei procedimenti contravvenzionali, affinché anche loro, stretti collaboratori dei pp, possano firmare decreti d’accusa o di abbandono e sgravare in tal modo i procuratori dai casi di lieve entità per i quali la pena comminata è la multa. La proposta governativa è pendente dal settembre... 2019. «Soltanto da questa legislatura sono in commissione e non conosco il o i motivi per cui questa proposta non sia stata ancora evasa – sostiene Lepori –. Anche qui ritengo che occorra accelerare, dando luce verde, come Gran Consiglio, alla proposta: si tratta del resto di una piccola modifica di legge, che non comporta nessun costo. Anzi, permetterebbe di valorizzare ruolo e lavoro dei segretari giudiziari, ciò che potrebbe risultare alquanto utile qualora in futuro dovessero candidarsi alla carica di pp, ma soprattutto consentirebbe ai magistrati, ossia ai procuratori, di concentrarsi prevalentemente sui grossi incarti».

Non è finita. Le procuratrici pubbliche Pamela Pedretti e Marisa Alfier hanno rassegnato le dimissioni per l’aprile del 2024. Toccherà alla commissione ‘Giustizia e diritti’ formulare le proposte di elezione all’indirizzo del plenum del Gran Consiglio, autorità di nomina di pp e giudici. «Un concorso scade la settimana prossima, l’altro quella dopo. Mi auguro – continua Lepori – che la Commissione di esperti che dovrà valutare l’idoneità delle nuove candidature a ricoprire la carica possa agire con una certa velocità perché sia possibile designare i o le subentranti alle pp dimissionarie al più tardi a febbraio».