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Fotovoltaico, i Verdi: ‘Si investa nella produzione locale’

Con una mozione gli ecologisti denunciano il pericolo di dipendere dalla Cina, e chiedono al governo un ‘green deal’ per produrre pannelli e componenti

‘Stati Uniti e Unione europea ci hanno già pensato’
(Ti-Press)
12 ottobre 2023
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Un ‘green deal’ per l'industria fotovoltaica svizzera. E meglio: “Il Ticino faccia la propria parte per contribuire al valore aggiunto locale della filiera fotovoltaica elvetica ed europea”.

Si fa presto a dire di installare dei pannelli solari, perché il concetto è molto più ampio e gli iter a volte sono tortuosi. Sin dalla fabbrica. Con la costruzione dei pannelli stessi o dei componenti che a volte mancano, procurando ritardi e dipendenza dalle importazioni. (Anche) per questo, i Verdi inoltrano una mozione al Consiglio di Stato in cui chiedono “di implementare un meccanismo particolarmente attrattivo e specifico di aiuto finanziario e infrastrutturale all'insediamento e allo sviluppo in Ticino di industrie in grado di produrre impianti fotovoltaici o elementi di impianti, per esempio gli inverter". Per i motivi detti in precedenza, certo. Ma pure "per valorizzare le importanti ricerche di punta e le eccellenze di istituti nel nostro Paese come la Supsi, le Epfl e il Csem".

La mozione, che vede prima firmataria Samantha Bourgoin ma è sottoscritta da tutto il gruppo parlamentare ecologista, pone una condizione e una richiesta. La condizione è che "i criteri di concessione degli aiuti all'insediamento e alla produzione di impianti fotovoltaici devono essere rigorosi in modo da assicurare una permanenza duratura nel tempo". La richiesta, invece, è che "una volta lanciata la produzione locale, essa possa essere utilizzata in via preferenziale dagli attori in mano pubblica (a livello cantonale e comunale) che installano impianti fotovoltaici (partendo dall'Azienda elettrica ticinese)". E, di conseguenza, "tutte le basi legali necessarie devono essere adeguate a questo obiettivo".

‘I produttori cinesi producono a prezzi da dumping’

Le motivazioni che hanno portato a questo atto parlamentare sono presto dette. E si parte da un dato inequivocabile: "Per l'installazione di impianti fotovoltaici la Svizzera e l'Europa dipendono fortemente dai produttori cinesi: per quanto riguarda tutte le fasi di produzione dei moduli solari è superiore all'80 per cento, e per alcune componenti addirittura del 95 per cento". Il motivo di questo dominio cinese nel campo del fotovoltaico, per Bourgoin e cofirmatari, consiste "negli enormi sussidi erogati dalla Cina che permettono ai produttori cinesi di offrire moduli fotovoltaici a prezzi da dumping". Portando l'Europa e la Svizzera – "che hanno avuto un ruolo pionieristico" – ad avere una produzione "quasi scomparsa".

Ebbene, "questa forte dipendenza dai produttori cinesi si è trasformata in un grande rischio strategico" annotano ancora i Verdi. Perché "crisi (geo)politica in Cina, o logistiche come nel caso della pandemia, possono mettere a rischio la nostra transizione energetica e la sicurezza degli approvvigionamenti". Inoltre, "la possibile interruzione dei sussidi cinesi, ad esempio a causa di una crisi economica, potrebbe far lievitare i prezzi". Infine, si legge nella mozione, "a causa della forte dipendenza da queste importazioni, sul nostro continente e in Svizzera si perde l'enorme potenziale di creazione di valore aggiunto dell'industria del fotovoltaico".

Insomma, "favorire l'insediamento di una o più aziende produttrici di impianti fotovoltaici è una scelta strategica di politica di sicurezza dell'approvvigionamento ed economica che favorirà la transizione energetica e creerà le basi per un rilancio economico resiliente proprio in un settore chiave per il futuro". E per i Verdi "questa occasione non può essere sprecata".

E non si tratta di inventare niente, ma semplicemente di seguire un trend a livello globale: "Gli Stati Uniti e l'Unione europea hanno riconosciuto da tempo che questa dipendenza rappresenta un rischio strategico e, soprattutto negli Stati Uniti, stanno investendo massicciamente nell'espansione e nello sviluppo della propria produzione fotovoltaica".