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Galleria del Gottardo, le preoccupazioni degli studenti ticinesi

Monika, studentessa a Losanna, e Damiano, iscritto a Ginevra, raccontano i problemi cui andranno incontro col nuovo semestre: ‘Torneremo meno a casa’

La linea di montagna regge ancora
(Ti-Press/Crinari)
19 agosto 2023
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«Quando ho saputo che il tunnel non sarebbe stato riaperto in tempi brevi, ho subito pensato che da metà settembre ci saranno davvero dei problemi importanti per noi studenti». Sono le parole di Monika, studentessa ticinese all'università di Losanna, ma rappresentano il sentimento di parecchi ragazzi e ragazzi che studiano oltralpe e hanno un nuovo semestre accademico alle porte. La notizia che la galleria di base del San Gottardo non riaprirà prima del 2024 sta causando non pochi grattacapi, infatti, e la soluzione non arriverà sicuramente prima del 18 settembre, quando ricominceranno le lezioni.

Nonostante attualmente non sia ancora possibile fare stime precise sulla data di riapertura del tunnel danneggiato, le Ferrovie federali svizzere (Ffs) hanno previsto che i treni deviati sulla vecchia linea di montagna avranno un tempo di percorrenza prolungato di almeno un’ora. Dal 24 agosto potranno però circolare più treni alla massima lunghezza rispetto a oggi, e questo comporterà una diminuzione meno importante dei posti a sedere rispetto a quanto annunciato dalle Ffs qualche giorno fa. Resta tuttavia il problema dei weekend e degli orari di punta, in quanto non potranno essere impiegati dei treni supplementari.

‘Probabilmente non rientrerò spesso in Ticino’

Sono proprio i fine settimana a rappresentare i momenti più delicati per gli spostamenti degli studenti che spesso rientrano in Ticino. Molti di loro dispongono infatti dell’abbonamento ‘Ag Night’ – l’ex ‘Binario 7’, poi ‘seven25’ – con il quale è possibile viaggiare senza biglietto dalle 19, il che implica poca flessibilità a livello di orari. Sempre Monika, interpellata da ‘laRegione’, non nasconde in effetti una certa preoccupazione: «Già con un esercizio normale ogni domenica c’erano delle complicazioni. Passare almeno la metà del viaggio in piedi o seduta per terra era la norma, per cui non oso immaginare ora con una capienza che, nonostante gli ultimi aggiornamenti, resta ridotta. Visti i tempi di percorrenza, credo che durante il prossimo semestre mi limiterò a viaggiare per dei motivi di necessità, tornando molto più di rado in Ticino».

Anche Damiano, studente a Ginevra, esprime le stesse perplessità: «Questa situazione non può che creare dei disagi a chi, come me, deve raggiungere una tra le università più distanti partendo dal Sud delle Alpi. Penso infatti che durante questo semestre molto probabilmente non tornerò in Ticino».

Un alleggerimento del carico degli studenti ticinesi

Nella giornata di ieri, le Ffs hanno tuttavia comunicato che i possessori dell’abbonamento ‘Ag Night’ residenti in Ticino potranno viaggiare eccezionalmente la domenica sera già a partire dalle 18. Questa decisione alleggerisce in parte il carico degli studenti ticinesi che si recano oltralpe per gli studi. In effetti, se non fossero state prese delle contromisure, gli interrogativi che si sarebbero dovuti porre non sarebbero stati pochi. Innanzitutto, riprende Monika, «avremmo dovuto pensare a dover partire prima per scongiurare il rischio di rimanere bloccati durante il tragitto. Inoltre, partendo prima per assicurarci l’ultima coincidenza, sarebbe stato inevitabile dover pagare un biglietto più caro. Il tutto sarebbe stato esacerbato da probabili ritardi che, vista la situazione, non si sarebbero potuti escludere». Non va inoltre dimenticato che, una volta giunti alla stazione principale, molti studenti devono non di rado usufruire dei trasporti pubblici per raggiungere le proprie abitazioni. «Arrivando così tardi a Ginevra – spiega dal canto suo Damiano – probabilmente non ci sarebbero stati più bus o tram. Io ho la fortuna di vivere vicino alla stazione, ma non è scontato che sia così per tutti, anzi».

Richieste parzialmente soddisfatte

I recenti provvedimenti delle Ffs hanno dunque parzialmente soddisfatto le richieste di alcuni movimenti giovanili di trovare una soluzione in tempi rapidi. La Gioventù socialista ticinese (Giso) aveva in effetti premuto per l’estensione della validità dell’‘Ag Night’ a partire dalle 18 e per l’apertura dei vagoni di prima classe durante gli orari di punta. Non si tratta ad ogni modo di nuove rivendicazioni. Ampliare la validità dell’abbonamento serale di un’ora è un’ipotesi che da tempo trova spazio nelle discussioni, specialmente tra gli studenti ticinesi che frequentano un’università in Romandia, per i quali arrivare a destinazione a un orario ragionevole per iniziare le lezioni del giorno seguente non è spesso possibile.

Alle numerose proposte degli ultimi giorni si erano uniti anche i Giovani liberali radicali Ticinesi (Glrt), la cui presidente Asia Ponti sottolinea a ‘laRegione’ «una forte preoccupazione per gli studenti che studiano oltralpe, in parte mitigata dalle recenti comunicazioni delle Ffs». Appoggiando la decisione di ampliare la fascia oraria dell’‘Ag Night’, Ponti precisa che il problema dei treni affollati è un tema centrale, ragione per cui, «a causa della loro capacità ridotta dovuta al passaggio dalla vecchia linea di montagna, diluire su una fascia oraria più ampia gli studenti creerà meno problemi di posti a sedere ai viaggiatori».

Infatti Monika conferma che nei suoi numerosi tragitti tra la Svizzera francese e il Ticino le seconde classi sono già normalmente sovraffollate, al punto che gli spostamenti all’interno del treno risultano complicati. «Anche solo in termini di sicurezza – racconta – bisognerebbe fare qualcosa in questa direzione. Tuttavia sono parzialmente soddisfatta che almeno per questo periodo le Ffs abbiano dimostrato più flessibilità». Anche Damiano si dice un po’ sollevato che siano state prese delle misure di compromesso: «È chiaro che la chiusura della galleria colpisce tutte le persone che intendono viaggiare su questa tratta. Tuttavia, trovare una soluzione per gli studenti era relativamente facile. Partire un’ora prima ci permette di arrivare nella migliore delle ipotesi allo stesso orario di quando si prendeva il treno delle 19. Inoltre, i treni saranno anche un po’ meno pieni, in quanto chi si reca in Svizzera interna può continuare a prendere i collegamenti seguenti avendo un tempo di percorrenza più breve».

Alcuni dubbi restano

Per capire se la linea di montagna reggerà il traffico bisognerà aspettare l’inizio del semestre. Le Ffs hanno assicurato giovedì che "l'esercizio è pianificato accuratamente", e che "servirà un po' di pazienza". Nel frattempo, nei gruppi Whatsapp molti studenti oltralpe sostengono che, nonostante le richieste siano state soddisfatte solo in parte, il fatto che siano state prese delle decisioni mostra una certa apertura al dialogo da parte delle Ffs. Naturalmente i tempi di percorrenza restano molto più elevati del previsto e il fatto che l’abbonamento serale sia stato esteso di un’ora esclusivamente la domenica risolve solo in parte il problema. Inoltre, resta il dubbio di capire se queste misure varranno anche per chi non ha potuto convertire il vecchio abbonamento ‘seven25’ avendo già compiuto venticinque anni all’introduzione dell’‘Ag Night’.

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