Interrogazione bis dei socialisti al Consiglio di Stato. ‘I dati del recente Report sul sostegno sociale sono un bagno di realtà’
Povertà in Ticino, il Partito socialista rilancia. Lo fa con una nuova interrogazione al Consiglio di Stato, dopo quella depositata in maggio e a cui il governo non ha ancora risposto. I primi firmatari sono gli stessi: il capogruppo in Gran Consiglio Ivo Durisch e Lisa Boscolo. Stavolta lo spunto per l’atto parlamentare bis arriva dai dati del ‘Report trimestrale gennaio-marzo 2023’ pubblicato di recente dalla Sezione del sostegno sociale del Dipartimento sanità e socialità. “L’aumento delle richieste di sostegno sociale, pur in presenza di una leggera diminuzione su base annua nel numero di individui e unità di riferimento che ricevono effettivamente sostegno, è stato dell’11% – rilevano i due deputati –. Ancora maggiore è stato l’incremento delle domande accettate (+30%), a fronte oltretutto di una diminuzione dell’11% delle domande chiuse. È una chiara tendenza – sottolinea il Ps – all’impoverimento dei nuclei famigliari, che speriamo non si confermi nei prossimi mesi”.
Nella precedente interrogazione, come detto tuttora pendente, Boscolo e Durisch chiedevano fra l’altro quale fosse l’evoluzione delle istanze di assistenza nei primi mesi dell’anno. L’atto parlamentare inoltrato in maggio e intitolato ‘Povertà, il Ticino cosa fa per arginarla?’, traeva origine, ricordano i due granconsiglieri, “dai campanelli d’allarme suonati dai Comuni polo e da associazioni benefiche come Caritas e il Tavolino Magico”. Nonché da un servizio giornalistico della ‘Regione’, apparso nell’edizione del 4 maggio, sulla precarietà economica di non poche famiglie. “Purtroppo, guardando i dati ufficiali, le nostre preoccupazioni hanno trovato conferma in maniera maggiore di quello che sospettavamo”, si evidenzia nell’interrogazione bis.
Ed è alla luce dei dati del ‘Report’ della Sezione del sostegno sociale del Dss uscito un paio di settimane fa che Durisch e Boscolo pongono ulteriori domande al Consiglio di Stato sulla povertà in Ticino e sugli strumenti del Cantone per contrastarla. Al governo chiedono quali “misure immediate” intenda adottare per rispondere “a questo crescente bisogno di sostegno sociale” e se si stia facendo “tutto il possibile per assicurare che le richieste di sostegno sociale siano trattate in maniera tempestiva ed efficace”. Inoltre: “Quali strategie di prevenzione si stanno implementando per invertire questa tendenza preoccupante, oltre ai video di sensibilizzazione rivolti a famiglie e giovani? Dalle statistiche ufficiali è scomparso il numero di minorenni in assistenza? Come mai? Quanti sono?”. Con riferimento alla lotta contro l’indebitamento, i due parlamentari chiedono quale “strategia” venga applicata “per controllare che questi strumenti preventivi raggiungano le persone più a rischio prima che la loro situazione economica diventi disperata”.
Non è tutto. “Ci sembra notevolmente diminuito (-80% dalle nostre stime rispetto al 2020) anche il numero di persone con contratto di inserimento professionale, che di fatto è la misura principe per affrancare i nuclei famigliari dall’assistenza”, annotano Boscolo e Durisch: “A cosa è dovuto? Reticenza dei datori di lavoro o difficoltà organizzative interne” all’Ufficio cantonale del sostegno sociale e dell’inserimento?
I firmatari dell’interrogazione manifestano preoccupazione anche “per la situazione di povertà in cui versa la popolazione anziana, che non beneficia di prestazioni complementari pur avendone diritto o che pur chiedendole deve attendere tempi troppo lunghi per l’evasione della pratica”. Da qui un paio di quesiti al Consiglio di Stato: “Quanto tempo viene impiegato in media per l’evasione di una pratica di richiesta di prestazioni complementari? Quante sono le persone a beneficio dell’Avs in assistenza?”.
Durisch non ha dubbi: «In Ticino la povertà non è sconfitta». Aggiunge, da noi interpellato, il capogruppo socialista: «I dati del recente ‘Report’ sul sostegno sociale nel nostro cantone riguardanti i primi tre mesi del 2023 sono un bagno di realtà: la crescita del trenta per cento delle domande di sostegno accettate, rispetto al medesimo periodo dello scorso anno, è impressionante. Siamo di fronte a un’accelerazione della povertà che rischia di colpire sempre più persone, anche del ceto medio, a causa dell’inflazione e dei relativi rincari e del previsto nuovo aumento dei premi di cassa malati nel 2024». Una povertà che «va contrastata anche con risposte celeri da parte dello Stato alle richieste di aiuto». Un altro aspetto preoccupante, sottolinea ancora Durisch, «è la diminuzione del numero di persone con contratto d’inserimento professionale, di coloro cioè che potrebbero ritrovare una collocazione nel mondo del lavoro. E allora: o i datori di lavoro si defilano oppure c’è un problema organizzativo o di risorse in seno all’Ufficio del sostegno sociale e dell’inserimento». Si attendono intanto i risparmi che il governo proporrà nell’ambito dell’annunciata manovra di rientro. «Mi auguro – riprende il deputato socialista – che nell’allestimento del Preventivo 2024 del Cantone e nella successiva discussione parlamentare si tenga in debita considerazione il fenomeno povertà. E delle tensioni sociali che potrebbe generare, se non viene arginato. Auspico quindi che non si facciano tagli al sociale e magari, parallelamente, sgravi fiscali alle fasce della popolazione particolarmente benestanti».