Nell'allocuzione per il 1° Agosto, il presidente del governo De Rosa si è focalizzato su valori come senso di responsabilità, inclusione e sussidiarietà
Quella del Primo agosto è stata definita dal presidente del Consiglio di Stato ticinese «una ricorrenza che ci invita a riflettere sul senso di Stato, di comunità e del bene comune». Nella propria allocuzione tenuta a Stabio, Raffaele De Rosa ha voluto evidenziare che «le sfide più recenti – penso in particolare alla pandemia e alla guerra in Ucraina – hanno dimostrato come il nostro Paese possa contare su un solido sistema, democratico e federalista, capace di far fronte alle crisi. Un sistema-Paese che permette di andare incontro e sostenere il cittadino, grazie a valori come il senso di responsabilità, la solidarietà, l’inclusione e la sussidiarietà».
Il nostro Paese, ha proseguito De Rosa, «è associato al concetto di neutralità, sancito nella Costituzione e viene riconosciuto e rispettato per questa scelta anche a livello internazionale». Ma per il consigliere di Stato del Centro la neutralità non è però solo una parola iscritta nella Costituzione o un concetto astratto contenuto nei libri di storia: «La neutralità, che deve garantire nel tempo la sovranità e l’indipendenza del nostro Paese, è un concetto vivo, dinamico, immerso nel presente e che di questo presente deve tener conto. In questo senso, la Svizzera organizza la propria neutralità tenendo conto dei bisogni della solidarietà internazionale, mettendola al servizio del mantenimento della pace e della prosperità. Questo “mettersi al servizio” ha innumerevoli sfaccettature, ma certamente ci sprona a intervenire dinnanzi alle atrocità e alle violenze commesse da uno Stato nei confronti di un altro». Al contempo, ha detto De Rosa, la neutralità «ci richiama a un’umanità che non conosce confine di Stato, ma che ci permette di riconoscerci tutti cittadini di questo pianeta. L’intervento umanitario all’estero, e la sensibilità nell’accoglienza delle persone in fuga dalle situazioni di guerra nei rispettivi Paesi, dimostra come la Svizzera sia da sempre, e ancora oggi, attenta alle esigenze e alle necessità di tutte le persone bisognose».
In riferimento alla situazione contingente, il presidente del governo ha sottolineato che «ci troviamo in un momento in cui i flussi migratori verso il nostro Paese sono tornati a crescere in maniera decisa ed è comprensibile che ci sia un certo timore fra la popolazione e le autorità. Il nostro cantone, alla frontiera sud, è evidentemente sotto forte pressione e la regione del Mendrisiotto ancora di più. Anche le persone che vengono accolte in Svizzera sono in crescita e questo aumenta il carico sui Cantoni che prendono a carico i richiedenti l’asilo». Ha però assicurato: «Ci stiamo adoperando a diversi livelli per mantenere un equilibrio, con l’obiettivo di rispettare le esigenze di tutti. Tutti i Cantoni devono fare la propria parte – e in primis la Confederazione – e sono molto orgoglioso dell’impegno che il nostro Cantone esprime quotidianamente».
Dopo un plauso al Comune ospite, Stabio, per l'impegno concreto per la collettività, per i giovani, per la socialità e il clima, De Rosa ha concluso rimarcando che «la storia, anche recente, ci insegna che grazie ai nostri valori, alle nostre risorse e allo spirito di sacrificio e di solidarietà, siamo in grado di affrontare e superare con successo anche le sfide più grandi e impegnative. Sono fiducioso che questa tenacia e questo spirito ci guideranno anche in futuro».