Gli elementi cardine che hanno caratterizzato l'anno appena concluso. Tempo di bilanci e sguardi al futuro per il Dipartimento educazione, cultura e sport
Sono tre gli obiettivi prefissati per l’anno scolastico appena terminato che i vertici del Dipartimento educazione, cultura e sport (Decs) considerano raggiunti. Ovvero: il ritorno alla completa normalità dopo la crisi pandemica; una regolare integrazione scolastica dei bambini e ragazzi fuggiti dalla guerra in Ucraina (sono circa 800, tra i 3 e i 18 anni, quelli iscritti alle scuole ticinesi); nonché l’individuazione di un metodo per il superamento dei livelli alle Medie il più consensuale possibile, approvato dal Gran Consiglio nella forma di una sperimentazione basata sulla codocenza che prenderà il via a settembre.
A fare il punto sulla preparazione di tale sperimentazione in occasione della conferenza stampa di bilancio dell’anno scolastico 2022-23 è il direttore della Divisione della scuola e coordinatore del Decs Emanuele Berger: «Nei sei istituti interessati – Ambrì, Acquarossa, Bellinzona 2, Massagno, Caslano e Chiasso – grazie alla collaborazione con il Dipartimento formazione e apprendimento (Dfa) della Supsi e con gli esperti dell’insegnamento nelle materie di tedesco e matematica, è stato creato un dispositivo di accompagnamento e formazione a supporto dei docenti e delle direzioni sui tre assi della sperimentazione: classi eterogenee, valutazione unica, codocenza». Altro cantiere aperto è quello dell’introduzione del tedesco in prima media, su cui però i lavori preparatori sono ancora in pieno svolgimento.
Novità sul tedesco ci sono però state nelle scuole medie superiori: nel 2022-23 è stata data la possibilità agli studenti interessati di seguire una formazione bilingue italiano-tedesco nella forma dell’immersione totale, frequentando un anno scolastico intero in un liceo di Berna. Sei allieve provenienti da quattro licei ticinesi vi hanno svolto il terzo anno e a settembre torneranno nel loro liceo d’origine per frequentare il IV, continuando a seguire una disciplina (la filosofia) in tedesco. «Il progetto ha riscossi un notevole interesse tant’è che sono già state raccolte diverse adesioni per il prossimo anno scolastico», informa Berger.
Durante lo scorso anno scolastico si è anche prestata particolare attenzione agli approcci e agli interventi scolastici con allievi con neurodiversità, ovvero che presentano diagnosi di disturbi specifici dell’apprendimento (dislessia, disortografia, discalculia e disgrafia), di disturbo da deficit di attenzione/iperattività (Adhd) e di alto potenziale cognitivo (Apc). A ottobre hanno preso avvio le attività del Tavolo di dialogo Adhd/Apc, costituito a seguito di una mozione presentata dai deputati del Centro Giorgio Fonio e Fiorenzo Dadò, coinvolgendo rappresentanti delle istituzioni scolastiche, dei docenti, del mondo medico specialistico e associativo, con l’obiettivo di creare un terreno comune su cui confrontarsi con lo scopo di condividere aspettative, esigenze, criticità e opportunità.
Sul fronte della campagna di collocamento tirocinio 2023-24, l’avvio è ritenuto buono: «Attualmente abbiamo 838 contratti sottoscritti, ovvero il 18% in più rispetto al 2022 – rende noto Paolo Colombo, direttore della Divisione della formazione professionale –. Sono dati senz’altro incoraggianti, ma dobbiamo sempre tenere alta la guardia affinché tutti e tutte coloro che lo desiderano possano trovare un posto di apprendistato». Al momento ci sono ancora 766 posti vacanti pubblicati sul sito orientamento.ch. La formazione professionale, attraverso i suoi attori, «dunque la Confederazione, i Cantoni, le organizzazioni del mondo del lavoro padronali a sindacali – tiene a mettere in luce Colombo – si interroga costantemente sulle sfide con cui siamo chiamati a convivere e cerca di preparare i giovani ad abbracciare le opportunità che consentiranno loro di affermarsi nella vita professione in cui saranno sempre più centrali temi come la digitalizzazione e le nuove forme di lavoro».
L’attenzione è anche a far sì – come rileva la direttrice del Decs Marina Carobbio – che pure in Ticino possano sorgere ed evolvere nuove formazioni in relazione ad esempio alla transizione energetica, allo sviluppo sostenibile e all’economia circolare. E proprio la formazione professionale è un tema molto sentito anche da Carobbio: «Ho già avuto modo di spiegare nel corso di diversi interventi pubblici negli scorsi giorni quali sono le mie priorità. Innanzitutto – ripercorre la consigliera di Stato eletta ad aprile – rafforzare ulteriormente il ruolo della formazione professionale in modo che i giovani abbiano delle vere e proprie possibilità di scelta, così come continuare a garantire una scuola dell’obbligo di qualità». Per farlo, dice la direttrice del Decs, è molto importante l’ascolto – da lei in parte già avviato – di tutti gli attori coinvolti, dai capi divisione agli studenti stessi: «L’idea è di raccogliere le esigenze di coloro che ruotano intorno al mondo della scuola per elaborare delle risposte».
Altro aspetto su cui ha deciso focalizzarsi la capa dipartimento è quello dell’inclusività: «In Ticino abbiamo una scuola molto inclusiva, con l’inserimento di ragazzi con bisogni specifici in classi ridotte e accompagnamenti pedagogici mirati. Si tratta di un modello a cui guardano con interesse altri Cantoni. E noi vogliamo continuare su questa strada. In autunno presenteremo il progetto ‘Ripensare l’inclusione’ che vuole analizzare gli strumenti che la scuola ticinese ha a disposizione». La direttrice del Decs desidera porre l’accento anche sulla necessità di garantire a tutti gli allievi il diritto allo studio attraverso gli strumenti delle borse di studio e secondariamente dei prestiti di studio. Ultimo, ma non per ordine di importanza, Carobbio intende impegnarsi in particolare a combattere gli stereotipi di genere, a livello scolastico e nelle scelte professionali, e in generale le discriminazioni e gli abusi. A tal proposito ricorda le nuove direttive e misure da lei presentate un paio di settimane fa da applicare in caso di comportamenti inopportuni stabilite in seguito alla vicenda dell’ex direttore di scuola media del Luganese condannato per atti sessuali con minorenni.