Dopo la decisione del consigliere nazionale di non ricandidarsi, per il partito è stata una giornata di passione: ma i papabili ci sono (quasi) tutti
Lo ha comunicato ieri mattina ai vertici del partito, suscitando sorpresa. E scompiglio. A due giorni dal Comitato cantonale del Plr, con la lista per le elezioni federali di quest’autunno praticamente pronta a essere sottoposta all’approvazione del ’parlamentino’, il consigliere nazionale uscente Rocco Cattaneo decide di farsi da parte. “Non mi ricandido”, scrive il già presidente del Partito liberale radicale ticinese – dal 2017 alla Camera del popolo dove è subentrato a Ignazio Cassis, in seguito all’elezione di quest’ultimo in Consiglio federale – in una nota inviata alle redazioni poco prima delle 11.30. “Vorrei riavere le risorse, il tempo e le energie per tornare a fare l’imprenditore al cento per cento (ho molti progetti e idee da realizzare) – afferma Cattaneo nel comunicato –. E vorrei avere più disponibilità per i miei legami affettivi, per la famiglia, per gli amici, per coltivare i miei interessi personali, le mie passioni. Sono alcuni mesi, ormai, che medito su questa decisione. Non è stato facile. Ho dovuto domare miei conflitti interiori e alla fine l’ho presa: non mi ricandido. E mi scuso se in questi mesi ho avuto un atteggiamento di ‘tira e molla’, che non appartiene alla mia indole”. Di più: “La mia carriera politica terminerà a ottobre di quest’anno”. Raggiunto al telefono, non rilascia dichiarazioni, ritenendo quindi “completo” il comunicato stampa.
Comunicato che è stato un fulmine a ciel sereno abbattutosi su un partito che aveva già chiuso i lavori della commissione ‘cerca’ e che ha rinfocolato la brace che cova da tempo, soprattutto nella sezione luganese del Plr. È stata una giornata vissuta sull’ottovolante quella dei liberali radicali ieri, con voci che rimbalzavano di corridoio in corridoio, telefoni al limite dell’incandescente, linee occupate e messaggi che si rincorrevano.
E arrivati a questo punto ci sarebbe almeno una casella, una delle otto, da riempire, o meglio da tornare a riempire. La lista per il Nazionale. Otto candidati. I nomi dei papabili che circolano e da noi appresi sono quelli di Alex Farinelli, sindaco di Comano, consigliere nazionale uscente, in corsa anche per il Consiglio degli Stati; di Alessandra Gianella e di Natalia Ferrara, rispettivamente capogruppo e deputata in Gran Consiglio; di Paolo Morel, presidente della sezione luganese del Plr; di Felice Dafond e di Marco Bertoli, il primo sindaco di Minusio e il secondo di Cadenazzo; e di Moreno Colombo, ex sindaco di Chiasso e come Dafond e Bertoli con un passato in Gran Consiglio. Non è tutto. Dopo aver appreso del ritiro dalla corsa di Cattaneo alle elezioni federali e dalla politica, la commissione ‘cerca’ del partito ha ricontattato la consigliera comunale di Lugano e già deputata cantonale Giovanna Viscardi, nonché il vicesindaco di Bellinzona Simone Gianini chiedendogli se intendesse rivedere la precedente decisione di non disponibilità. Domani mattina a Sorengo, dove si riunirà il Comitato cantonale, se ne saprà di più. E non sarà una passeggiata di salute.
Il partito ha provato a fare buon viso a cattivo gioco, inoltrando nel primo pomeriggio una nota nella quale si sottolinea come in questi anni a Berna Cattaneo “si è distinto soprattutto per le sue posizioni in materia di sicurezza e per le varie proposte nella promozione delle energie rinnovabili. Temi spesso strettamente interconnessi con la difesa degli interessi del Ticino a Berna”, evidenzia infatti il Plr.
Da noi contattato per una reazione, il presidente cantonale Alessandro Speziali sostiene che «il primo vero sentimento è di riconoscenza verso Rocco, per quello che ha fatto come presidente del partito e per la tenacia, per il dinamismo che l’hanno contraddistinto a Berna». E aggiunge: «Sono rimasto sorpreso, anche perché ci tenevo che Cattaneo fosse in lista», ma smaltita la sorpresa «il passo successivo è stato riaccendere i motori della commissione ‘cerca’ per trovare una nuova formula della squadra che vogliamo forte e capace di rimpiazzare un uscente». Per noi, rileva Speziali, «questa decisione si trasforma in una sfida che però non ci coglie impreparati, perché di potenziali candidati a disposizione ne abbiamo».
Questo ritiro indebolirà la lista? «No, perché possiamo e vogliamo essere capaci di trasformare questa situazione in un’occasione per invece rafforzare la lista rinnovando la compagine a Berna», risponde Speziali. Che annota come «è emblematico del percorso di Rocco: ha cominciato la sua carriera nel Plr come presidente puntando sul rinnovamento, e smette con la politica portando il Plr a rinnovarsi ulteriormente». La decisione di Cattaneo non indebolirà nemmeno la doppia candidatura di Farinelli e il tentativo di riprendere il seggio agli Stati perso nel 2019? «No, assolutamente. Adesso Alex è un faro e dietro avrà una squadra ultra motivata a fare bene».
Un Alex Farinelli che interpellato da ‘laRegione’ riguardo al ritiro dalle scene di Cattaneo dice che «mi dispiace molto, con lui ho collaborato dapprima in seno al partito cantonale quando lui era presidente e io segretario. E come presidente mi mise in lista nel 2015 per il Consiglio di Stato dandomi così una grossa opportunità. Poi – continua Farinelli – abbiamo ancora lavorato fianco a fianco quando sono diventato capogruppo in Gran Consiglio. Infine ci siamo ritrovati a Berna, al Consiglio nazionale. E anche se non eravamo e non siamo d’accordo su ogni cosa, riusciamo sempre a trovare dei punti di convergenza, grazie anche a un solido rapporto umano».
E ancora: «Mi spiace molto, ma capisco anche che quando arrivi a un dato momento della vita le priorità possono non essere più di quelle di anni prima. L’attività politica a Berna è piuttosto impegnativa ed è comprensibile che si decida di concentrarsi su altro: sulla famiglia, sulla propria professione».