È quanto sostengono le donne liberali radicali in vista della mobilitazione di domani. ‘Serve una vera promozione delle pari opportunità’
Insistere con lo strumento dello sciopero, approccio ormai superato, porta a un divario di genere che pone le donne come vittime assolute della nostra società. È quanto sostengono le Donne liberali radicali ticinesi, che in vista dello sciopero femminista a livello nazionale di domani hanno deciso di non aderire alla mobilitazione di piazza.
“La parità è un obiettivo che ci dobbiamo dare insieme, uomini e donne, a favore di misure che abbiano un impatto maggiore sull’uguaglianza, che riconoscano l’esistenza di situazioni socialmente tabù come la violenza economica”, scrivono le Dlrt, che sottolineano anche come “la questione delle pari opportunità non riguardi soltanto i partiti di sinistra e i sindacati, bensì tutti”.
Le liberali radicali ritengono che la soluzione per raggiungere la parità tra uomo e donna debba passare da un sufficiente sostentamento economico. “La battaglia contro la violenza sulle donne, sia essa fisica o psicologica in tutte le sue sfumature, può essere vinta solo se vi sono anche una concreta libertà economica e un percorso paritario che presuppone la compatibilità tra famiglia e carriera, sia essa professionale e/o nell’impegno politico”. Per questo motivo le Dlrt hanno fatto sapere che domani metteranno l'accento su misure concrete: l’applicazione dell’imposizione individuale per le coppie, la riforma del 2° pilastro (Lpp) e l’implementazione della strategia per il reinserimento professionale delle donne che hanno cessato di lavorare per ragioni familiari.