Il presidente del Plr Alessandro Speziali sulle decisioni dei Verdi Liberali. ‘La collaborazione sui temi cantonali e federali non è pregiudicata’
«No, non sono sorpreso. La loro scelta, oltre che legittima, è comprensibile. E non pregiudica in alcun modo la collaborazione tra noi e il Pvl su temi cantonali e federali». Interpellato dalla ‘Regione’, il presidente del Plr Alessandro Speziali commenta così la decisione dei Verdi Liberali ticinesi di correre alle prossime elezioni federali solo e unicamente con le proprie gambe: in altre parole, nessuna congiunzione. A ottobre si presenteranno con “due liste” per il Consiglio nazionale: una formata da “otto candidati dei Giovani Verdi Liberali Ticino (Gvlt)” e una composta da “otto candidati/e per il Pvl”. E appunto “senza congiunzioni con altri partiti”. È quanto si legge nel comunicato diramato dai Verdi Liberali al termine dell’assemblea di sabato.
Nomi e volti dei candidati e delle candidate? «Contiamo di comunicarli nella prima metà di giugno», indica, da noi raggiunto, il presidente Stefano Dias. E per il Consiglio degli Stati? Il Partito verde liberale sarà in corsa anche per la Camera dei Cantoni? «Per il momento la risposta è no – afferma Dias –. Il discorso potrebbe riaprirsi qualora alcune persone che abbiamo contattato dovessero mettersi a disposizione».
Dopo le recenti elezioni cantonali, che hanno visto i Verdi Liberali sbarcare in Gran Consiglio con due deputati, il dibattito politico/elettorale si è spostato sul rinnovo dei poteri nazionali, e quindi sulle possibili di congiunzioni. Come quella, date certe affinità, tra Plr e Pvl. Quest’ultimo ha tuttavia già deciso: niente congiunzioni di liste. «Gli incontri avuti sin qui – riprende Speziali – sono stati incentrati soprattutto su temi sui quali i due partiti potrebbero collaborare, sia a livello cantonale sia a livello federale. Si erano anche fatti dei ragionamenti generali sul piano politico, senza però promesse reciproche, senza prendere alcun impegno» per le federali. Nel frattempo i Verdi Liberali hanno rinunciato ad allearsi con altre formazioni. «È una scelta – dice ancora il presidente cantonale dei liberali radicali – che capisco benissimo e che ritengo derivi anche dalla volontà di testare la propria forza elettorale alle elezioni del prossimo ottobre. Una decisione che, ribadisco, non compromette in nessun modo la collaborazione tra noi e loro sui temi, una collaborazione che considero importante». Rileva dal canto suo Dias: «Se ci fosse stata una congiunzione tra Plr e il Centro, saremmo entrati nel merito di una nostra partecipazione per un discorso di area». Insomma, non si ripeterà quanto avvenuto alle elezioni di quattro anni fa con la congiunzione delle liste di Ppd (oggi il Centro), Partito liberale radicale ticinese e Partito verde liberale per la corsa al Nazionale.
A proposito di liste, ma con riferimento alle federali 2023, quelle del Plr quando saranno rese note? «Domenica 18 giugno», fa sapere Speziali. Ovvero nel giorno in cui i cittadini saranno chiamati a votare su oggetti federali e cantonali (modifiche della legge apertura negozi e della legge tributaria).
Non solo elezioni all’assemblea di sabato. Il Pvl ticinese ha annunciato anche il lancio di una petizione, denominata ‘Basta colonne al San Gottardo’, per “valutare” l’introduzione di un pedaggio per il transito nel tunnel autostradale. Con “chiare eccezioni per i residenti e le aziende che attraversano regolarmente i valichi per motivi professionali”. Dias: «A settembre consegneremo le firme, che stiamo già raccogliendo, al Consiglio di Stato e al Datec (il Dipartimento federale dei trasporti, ndr)». Non nuova, la proposta è controversa. Speziali: «Un eventuale pedaggio non deve in alcun modo penalizzare i ticinesi e i residenti in generale. La riflessione deve riguardare dunque il traffico di transito straniero. In Italia, per esempio, i pedaggi autostradali possono risultare in una mezza giornata l’equivalente della nostra vignetta autostradale. Ne discuteremo al nostro interno».