Primo incontro nella nuova legislatura tra commissione della Gestione e Consiglio di Stato. Che intanto sta lavorando alla più ampia manovra di rientro
Per contenere il disavanzo 2023, sono nell’ordine di circa 40 milioni le misure finora identificate. Lo ha comunicato il Consiglio di Stato nel primo incontro della nuova legislatura con la commissione parlamentare della Gestione. Presenti in rappresentanza del governo i consiglieri di Stato Christian Vitta, Raffaele De Rosa e Claudio Zali. Quaranta milioni – allo stato attuale – volti a ridurre un disavanzo 2023 che ricordiamo essere aumentato in maniera importante rispetto alle previsioni in seguito ai mancati introiti della Banca nazionale svizzera (-160 milioni rispetto al Consuntivo 2022, -137 rispetto al Preventivo ’23) e alle minori entrate generate dall’imposta di circolazione (-26 milioni rispetto al Consuntivo 2022, -12 rispetto al Preventivo ’23). Nell'incontro si è accennato pure alla manovra di rientro per l’anno prossimo in relazione alla quale il messaggio governativo dovrà essere presentato entro fine settembre in concomitanza con quello del Preventivo 2024 del Cantone. Confermate le tre voci di spesa su cui si agirà principalmente. Ovvero: quella del personale (voce di spesa gruppo 30, spese di funzionamento), quella dei beni e servizi (voce di spesa gruppo 31, spese di funzionamento) e quella dei trasferimenti (voce di spesa gruppo 36, contributi), indicate dal Decreto legislativo “concernente il pareggio del conto economico entro il 31 dicembre 2025 con misure di contenimento della spesa e senza riversamento di oneri sui Comuni approvato dal popolo”, come si rammenta nel rapporto commissionale di maggioranza sul Preventivo 2023. Intanto per giugno saranno pronti anche gli studi sul confronto della spesa intercantonale affidati all'istituto Idheap.
«Abbiamo preso atto che il governo sta lavorando in modo puntiglioso su questi aspetti e che ha già individuato delle misure a corto termine», considera con soddisfazione il deputato liberale radicale Bixio Caprara. «Il Consiglio di Stato ha chiesto ai funzionari dirigenti dell'Amministrazione cantonale di osservare determinate misure di gestione prudenziale della spesa – soprattutto per quanto riguarda contributi a enti terzi, beni e servizi, e personale – e il lavoro è in corso», sottolinea Caprara, che guardando all’anno prossimo afferma: «Sappiamo che il Gran Consiglio con l'approvazione del Preventivo 2023 ha dato due indicazioni: il contenimento del disavanzo a 40 milioni per il 2024 e il pareggio di bilancio per il 2025. Nel corso di questo mese di giugno con la pubblicazione del primo preconsuntivo 2023 inizieremo a capire dove si sta andando per poi valutare il percorso da seguire nei prossimi anni». Quel che è sicuro già ora, dice Caprara, «è che sarà indispensabile una condivisione molto alta sulle priorità per raggiungere l'obiettivo. Non si potrà fare tattica elettorale». Infine una misura «facile ed essenziale da attuare subito è congelare tutti quei messaggi che prevedono nuove spese o la diminuzione dei ricavi per evitare che ci sia un peggioramento della situazione», commenta il granconsigliere Plr.
«Per ora – dice il capogruppo del Centro in Gran Consiglio Maurizio Agustoni – non abbiamo indicazioni concrete sulle misure che il Consiglio di Stato intende inserire nel Preventivo 2024. In ogni caso è secondo me difficile, allo stato attuale delle cose, fare un ragionamento complessivo sull'equilibrio dei conti pubblici senza conoscere neppure le intenzioni del governo sull’annunciata riforma fiscale». Tra le misure di risparmio più discusse sul tavolo, quella di sostituire il personale partente nella proporzione dell’80 per cento, da intendersi, secondo nostre informazioni, come la sostituzione di quattro unità su cinque, con una valutazione flessibile all'interno di ogni dipartimento o divisione per capire in quali settori compensare comunque tutto il personale al 100% e in quali invece si può rinunciare a qualche figura o a qualche percentuale. Sull'applicazione di questa misura in alcuni ambiti sensibili esprime criticità il deputato del Centro Giorgio Fonio: «Penso all'Organizzazione sociopsichiatrica cantonale, dove è impensabile attuare delle sostituzioni con delle riduzioni percentuali o delle non sostituzioni. Sarà un oggetto di attenta valutazione e discussione perché altrimenti si rischia di creare ulteriore disagio e stress agli operatori che lavorano al fronte».
Per il capogruppo del Ps Ivo Durisch «si conferma il fatto che – al di là del Consuntivo 2022, che si salva grazie alla Banca nazionale – sia per quanto riguarda i conti 2023 sia per quanto concerne il Preventivo 2024 la strada sarà veramente in salita. Per conseguire il pareggio di bilancio nel 2025, sarà insomma inevitabile toccare la carne viva. Vale a dire, fuori di metafora, personale, prestazioni alle persone e contributi agli enti che si occupano delle fasce più fragili della popolazione». Tagli dunque, ai quali i socialisti si sono sempre opposti. «Il rischio è di avere un quadriennio dalla progettualità paralizzata – osserva Durisch –. Aspettiamo di saperne di più sulla manovra di rientro, ma ho l'impressione che il Consiglio di Stato sia in difficoltà».
Parla di «incontro costruttivo» con il governo, il presidente della Gestione Michele Guerra. «Il Consiglio di Stato ha chiesto alla commissione – spiega il deputato leghista – di collaborare nella ricerca di soluzioni che siano ampiamente condivise con l'obiettivo di raggiungere il pareggio di bilancio nel 2025. Quello del risanamento delle finanze cantonali è uno dei dossier principali di questa legislatura. Una volta noti i contenuti degli studi che ci verranno presentati per fine giugno e una volta note le misure che il governo propone, comincerà in Gestione il vero lavoro sul tema».
Tuttavia la ricerca di provvedimenti ampiamente condivisi sarà, è facile immaginare, impresa ardua. Soprattutto in campagna elettorale per le federali di ottobre.