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Pedofilia in Ticino, i numeri della prevenzione

Corsi, serate, progetti. Destinati a monitori, docenti e genitori. Il governo: ecco cosa si fa nello sport e a scuola per sensibilizzare e formare

Il Consiglio di Stato risponde all’interrogazione della democentrista Lara Filippini
(Ti-Press)
9 maggio 2023
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Lotta alla pedofilia, i numeri della prevenzione in Ticino. Li fornisce il Consiglio di Stato rispondendo, di recente, all’interrogazione depositata lo scorso ottobre dalla deputata e vicecapogruppo dell’Udc Lara Filippini. Nell’atto parlamentare, firmato da altri undici granconsiglieri di partiti diversi, si chiedeva fra l’altro se fossero state organizzate “delle serate informative facoltative per i genitori, dei corsi obbligatori di formazione e di aggiornamento indirizzati a tutti i monitori e i tecnici che fanno parte di società sportive, nonché alle persone attive in associazioni/fondazioni culturali, ludiche, religiose ecc. che hanno a che fare con minori”, e “con quali riscontri”. Ebbene, fra il 2019 e il 2022, scrive il governo, 1’481 monitori – “405 nel 2019, 259 nel 2020, 287 nel 2021 e 530 nel 2022” – di svariate discipline “hanno potuto beneficiare di una formazione di base di due ore sulla promozione dei diritti dei bambini, sul rispetto e sulla prevenzione dei maltrattamenti e degli abusi sessuali sui bambini”. A promuovere la formazione è l’Ufficio dello sport (Dipartimento educazione cultura e sport) ed “è aperta a tutti coloro che sono in possesso di un brevetto G+S”, Gioventù e Sport. I riscontri, assicura il Consiglio di Stato, sono positivi. L’Ufficio sport promuove inoltre il modulo ‘Relazioni sane nello sport e nel tempo libero’, in cui, indica il governo, “vengono approfondite le basi per una relazione sana con gli atleti, toccando temi quali il maltrattamento e l’abuso”: dopo la pandemia, il corso, tenuto dalla Delegata per l’aiuto alle vittime di reati, “ha registrato 40 partecipanti nel 2022 e 30 nel 2023”.

Carta etica e spettacolo teatrale

Non solo. Un’altra proposta “formativa” è “lo spettacolo teatrale ‘Abbracci speciali’ ”. Spettacolo, aggiunge l’Esecutivo, che “si presenta come complemento teatrale alla Carta etica, per relazioni sane e prevenzione degli abusi sessuali, nei settori a contatto con bambini e adolescenti”. Promossa dal Servizio per l’aiuto alle vittime di reati (Dipartimento sanità e socialità), “la pièce affronta il tema degli abusi sessuali nel contesto sportivo e aggregativo e si inserisce nel programma delle misure di prevenzione degli abusi sessuali in ambito extrascolastico”. Cadute le restrizioni dovute alla pandemia, la rappresentazione teatrale “è stata nuovamente inserita nel programma del modulo ‘Un impegno contro gli abusi sessuali’, che, organizzato in collaborazione con il Centro G+S, ha avuto luogo il 18 luglio 2021 e il 17 settembre 2022 e si terrà nuovamente il 16 settembre 2023”.

La collaborazione con la Fondazione Aspi

Il governo richiama poi la collaborazione con la Fondazione Aspi (aiuto, sostegno e protezione dell’infanzia). Collaborazione grazie alla quale “si è consolidato il corso di formazione rivolto ai professionisti della prima infanzia (0-3 anni), in particolare per il personale educativo che opera nei nidi dell’infanzia”, sul rispetto e la dignità del bambino e la prevenzione del maltrattamento infantile. Nel quadro della prevenzione a favore dei fanciulli nella fascia d’età delle scuole elementari, la Fondazione Aspi “ha continuato a promuovere il progetto di prevenzione e sensibilizzazione denominato ‘Sono unico e prezioso’: sono state coinvolte 156 classi nell’anno scolastico 2020/21 e 217 nell’anno 2021/22, mentre per l’anno scolastico in corso Aspi ha previsto di promuovere il progetto in 220 classi”. La Fondazione ha pure “promosso ‘Le parole non dette’, un progetto di prevenzione che sull’arco dell’anno scolastico 2020/21 ha coinvolto 40 classi”. Nel corso dell’anno scolastico 2021/22 il progetto “è stato riorganizzato e nel 2023 è ripreso con la nuova denominazione ‘Dillo forte!’”.La Fondazione Aspi organizza “anche serate informative per i genitori e pomeriggi formativi per gli insegnanti”. I programmi di prevenzione “hanno raggiunto complessivamente 6’730 bambini, 551 docenti e altri educatori (364 classi) e 1’099 genitori nel 2020/21”, e in seguito “6’774 bambini, 933 docenti e altri educatori (369 classi) e 1’543 genitori”.

Il programma cantonale

Di più. Il Consiglio di Stato ricorda pure che il Ticino “si è dotato del ‘Programma cantonale di promozione dei diritti, di prevenzione della violenza e di protezione di bambini e giovani (0-25 anni)’ per il periodo 2021-2024”. Nel documento vengono elencate delle misure “con l’obiettivo di migliorare la protezione e il benessere di bambini e giovani”. Grazie al Programma cantonale “sono sostenuti e implementati 39 progetti in vari ambiti”, diversi dei quali “hanno come destinatari i genitori e il rafforzamento delle loro competenze (per esempio il progetto ‘Una famiglia per una famiglia’)”. Del resto informazione e consulenza ai genitori, sottolinea il governo, “sono da anni tra le priorità del Dipartimento sanità e socialità e sono rese possibili grazie alla Legge per le famiglie, che ne consente il sostegno finanziario”: lo scorso anno i progetti di informazione, prevenzione e sensibilizzazione rivolti a genitori e formatori “sono stati 19 con ben 1’640 incontri (314 in più rispetto al 2021) tra corsi, serate e giornate”.

‘Coordinamento, si può migliorare’

I “numerosi” progetti attuati “contribuiscono ad arginare l’espandersi degli abusi e a favorire un contrasto attivo” agli stessi, che, si evidenzia nella risposta all’interrogazione, rappresentano una delle preoccupazioni prioritarie del governo. Il Consiglio di Stato ritiene comunque che “ci sia ancora margine per migliorare la collaborazione e il coordinamento fra tutti gli attori in causa (autorità, servizi sociali, enti pubblici e privati)”.

Ma Filippini insiste: convegno e rapporto

«Iniziative senz’altro importanti quelle citate dal Consiglio di Stato – rileva Lara Filippini, da noi interpellata –. Restano tuttavia inevase un paio di richieste da me avanzate al governo in questo e in un precedente atto parlamentare. Quella di dar vita a un convegno cantonale con la partecipazione di tutti gli enti, pubblici e privati, che operano nella prevenzione e nella repressione della pedofilia. E quella di disporre come Gran Consiglio di un rapporto su tutte, ripeto tutte, le attività di prevenzione proposte dal Cantone».

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