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Minori non accompagnati, in due mesi tanti quanti l’anno prima

Risposta del governo all’interrogazione su accoglienza di giovani richiedenti l'asilo in rapido incremento: ‘Riorganizzazioni e più capacità ricettiva’

In sintesi:
  • È stata aperta di recente una nuova struttura ricettiva a Riazzino
  • Si sta valutando in modo accurato la creazione di un ulteriore foyer
  • Lo scopo è fornire gli strumenti necessari per l’integrazione sociale e professionale
Momento di studio
(Ti-Press)
11 aprile 2023
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“Negli ultimi due mesi del 2022 è stato attribuito al Canton Ticino un numero di minori non accompagnati pari alla totalità attribuita in tutto l’anno precedente”. È quanto si apprende da una delle risposte del Consiglio di Stato all’interrogazione presentata lo scorso gennaio per il gruppo socialista dalla deputata Daria Lepori dal titolo ‘Non vogliamo assistere a nuovi scioperi della fame al Centro federale d’asilo di Chiasso o, peggio, a suicidi nei Centri per minori non accompagnati’. Completando la risposta alla domanda di Lepori volta a sapere come si stia progettando di seguire e di gestire l’alloggio dei minori non accompagnati, visto il ritardo del progetto del Centro multifunzionale di Camorino e un probabile aumento delle richieste, il governo spiega che “per far fronte al rapido incremento registrato e al grado di occupazione degli attuali foyer, si è reso necessario effettuare diverse riorganizzazioni interne, sia a livello logistico sia della gestione dei minori. Sulla base delle attribuzioni future previste e il posticipo dell’apertura del nuovo Centro polivalente a Camorino, è stata recentemente aperta una nuova struttura per l’alloggio dei minori (Riazzino) e sono in corso accurate valutazioni per l’apertura di un ulteriore foyer, aumentando così la capacità ricettiva di minorenni non accompagnati sul territorio ticinese”.

L’interrogazione di Lepori traeva spunto dallo sciopero della fame messo in atto lo scorso ottobre da una trentina di minorenni di origine afghana ospitati al Centro federale di Chiasso. “Quando alcuni di loro si sono sentiti male era dovuta intervenire l’autoambulanza per soccorrerli. Dopodiché – ricordava la granconsigliera del Ps – è stato annunciato che erano stati trasferiti in altri Centri della Confederazione”. I motivi della protesta “erano legati al fatto che si sentivano in pericolo e che non trovavano referenti cui rivolgersi per avere risposte chiare”. Poche settimane dopo a Ginevra “un giovane afghano ha messo fine ai suoi giorni dopo aver appreso che la Segreteria di Stato della migrazione (Sem) aveva confermato la sua decisione di rinviarlo in Grecia, il Paese attraverso il quale era entrato in Europa e dove aveva subìto gravi violenze in un campo profughi”. Un minorenne non accompagnato in fuga da un Paese in guerra, proseguiva Lepori, “avrebbe bisogno di essere accolto in un ambiente protetto, di essere ascoltato, di avere una persona di riferimento che gli sia d’aiuto”, “di avere una prospettiva”, “di andare a scuola”. Visto che “l’annosa guerra in Siria continua, la situazione dei diritti umani in Afghanistan e in Iran peggiorano di giorno in giorno e non è in vista una soluzione per la guerra in Ucraina”, Lepori sollevava in totale quattro questioni concernenti la situazione dei minorenni non accompagnati giunti in Ticino che alloggiano presso il Centro federale d’asilo di Chiasso o risiedono in una struttura cantonale a seguito della loro attribuzione.

‘Nei foyer seguiti in modo specifico da educatori e collaboratori sociali’

A titolo di premessa, l’esecutivo precisa che è la Sem a gestire i Centri federali d’asilo dove sono svolte le procedure così come istituito dalla Confederazione. La competenza passa poi ai Cantoni con l’attribuzione, secondo una chiave di riparto, dei richiedenti asilo. I minorenni non accompagnati – osserva il governo – rappresentano un gruppo particolarmente vulnerabile, le cui domande d’asilo sono trattate in via prioritaria secondo quanto sancito dalla Legge, mentre i Cantoni a cui sono attribuiti devono garantire un alloggio adeguato alla loro situazione “tenendo conto dei loro bisogni particolari e fornendo un’assistenza opportuna”. Per poter rispondere “in modo tempestivo a queste necessità, è previsto il collocamento dei minori presso dei foyer che, attraverso un accompagnamento specifico da parte di educatori e collaboratori sociali, permette di fornire loro gli strumenti necessari per l’integrazione sociale e professionale e per il raggiungimento della completa indipendenza entro la maggiore età, con un’eventuale presa a carico anche dopo i 18 anni, subordinatamente al grado di autonomia raggiunto”. I minori non accompagnati – aggiunge anche il Consiglio di Stato – sono caratterizzati “da un senso di insicurezza dovuto all’esito della domanda di asilo” e “gli obiettivi del loro specifico accompagnamento mirano a far sì che acquisiscano le conoscenze e le regole necessarie alla loro autonomia, dal punto di vista personale, organizzativo, sociale, linguistico e scolastico, indipendentemente dalla realtà e dal contesto in cui si troveranno a vivere in futuro”.

Alla domanda di Lepori su quanti minori non accompagnati vivano in questo momento nel Centro di accoglienza di Chiasso e come siano alloggiati, il governo risponde che nel Centro federale d’asilo di Pasture (Balerna, Novazzano) sono presenti “circa 200 richiedenti asilo minorenni non accompagnati, alloggiati in camere multiple riservate appositamente per loro”. All’interno e all’esterno del Centro federale – si legge – “i minori possono effettuare svariate attività sotto l’egida di assistenti specifici e di educatori socio-pedagogici”. Alla richiesta di informazioni su chi faccia da referente a questi giovani, che formazione abbia e su come vengono comunicate le decisioni, l’esecutivo spiega che nei Centri della Confederazione “per la durata di tutta la procedura d’asilo, gli interessi dei minorenni non accompagnati sono difesi da rappresentanti legali assegnati in qualità di persone di fiducia, di formazione giuristi e che seguono o hanno seguito delle formazioni specifiche per quanto riguarda la tutela dei minori non accompagnati (protezione dell’infanzia, sistema di protezione in Ticino, diritti dei fanciulli eccetera)”. In merito invece alla situazione nella struttura cantonale di Paradiso, il Consiglio di Stato fa sapere che al 28 febbraio 2023 vi erano 67 minorenni collocati “suddivisi in camere triple o, a seconda delle necessità, in camere doppie o singole. Per garantire un ambiente alloggiativo adeguato, sono presenti all’interno della struttura sale ricreative per lo svago, una palestra e varie aule per attività doposcuola. I minorenni non accompagnati sono collocati pure in altri due foyer, situati a Castione (14) e Riazzino (10), i quali garantiscono la medesima presa a carico”, osserva il governo.