I quattro riconfermati e la neoeletta Marina Carobbio hanno prestato il loro giuramento. Ora le discussioni per i dipartimenti
Il Consiglio di Stato è ufficialmente insediato. Davanti al presidente del Tribunale d’appello Damiano Bozzini, i rieletti Christian Vitta, Norman Gobbi, Claudio Zali e Raffaele De Rosa e la neoeletta Marina Carobbio hanno giurato fedeltà alla Costituzione e alle leggi in presenza di famigliari, esponenti di partito e amici.
Bozzini, nel suo discorso, ha insistito sull’importanza di affrontare il tema della giustizia sociale: «È garantita innanzitutto dal governo perché in grado di perseguirla concretamente. È tutto il Ticino che vi richiama alle responsabilità che vi aspettano e a essere garanti della giustizia sociale». E ancora: «I diritti delle persone sembravano aver raggiunto un grado di tutela abbastanza alto, ma con i fenomeni della globalizzazione, della migrazione e dei conflitti non sono più da dare per scontati».
Bozzini ha inoltre fatto riferimento al distacco dei giovani dalla politica, «ci sono crescenti preoccupazioni e percepiscono il disinteresse della politica verso i loro temi. Il Consiglio di stato è conscio delle aspettative che gli elettori ripongono in esso».
Alla fine del rinfresco ancora in atto, i cinque consiglieri di Stato si riuniranno per l’assegnazione dei dipartimenti. Le voci raccolte nei corridoi di Palazzo delle Orsoline dicono che un arrocco tra Centro e Ps su Dss e Decs potrebbe essere preso in considerazione, con Raffaele De Rosa che potrebbe passare alla scuola. Ma sono voci. Echeggiano e si disperdono. Ma a volte tornano pure. Prima di pranzo si saprà come e quanto.