Mozione dei socialisti Anna Biscossa e Ivo Durisch per portare più residenti negli spazi espositivi ticinesi. Due possibili soluzioni
Musei e spazi espositivi non mancano di certo in Ticino. Eppure “sono spesso meglio conosciuti dai turisti che dai residenti”, rilevano i deputati del Ps Anna Biscossa e Ivo Durisch. Che con una mozione, inoltrata a nome del gruppo parlamentare, chiedono di dar vita, nel corso dell’anno, a “momenti privilegiati di promozione e conoscenza del patrimonio culturale del Ticino anche grazie all’accesso gratuito a questi beni”. E quindi (pure) ai musei. “Le formule più diffuse – spiegano i granconsiglieri – vedono fondamentalmente due varianti”. Ovvero “l’istituzione del ‘Mese della cultura’ (che alle nostre latitudini potrebbe essere aprile) durante il quale l’accesso ai beni culturali è gratuito la domenica” e, l’altra possibilità, “l’istituzione della ‘Prima domenica della cultura’: per esempio da marzo a ottobre l’accesso ai beni culturali ticinesi è gratuito ogni prima domenica del mese”. Durisch e Biscossa affermano di non disporre di “elementi sufficienti per poter privilegiare una soluzione rispetto all’altra”, ragion per cui “affidiamo al Consiglio di Stato il compito di valutare e proporre la variante” che permetterebbe di conseguire l’obiettivo della mozione, quello di portare più persone residenti in Ticino nei musei presenti nel nostro cantone.
Il panorama museale ticinese è peraltro “ricco e variegato”, evidenziano gli autori dell’atto parlamentare. L’offerta è distribuita “su tutto il territorio, mostrando una maggiore concentrazione nelle aree urbane”. L’insieme dei musei situati nei distretti di Locarno e Lugano, ricordano Biscossa e Durisch, “costituisce infatti il 60% delle entità attive sul territorio cantonale”.
Eloquenti poi le cifre richiamate dai mozionanti sull’offerta di beni culturali, dei quali i musei sono una parte: “Nel 2021 erano in Ticino 210 i beni culturali di interesse nazionale, 1’880 i beni culturali di interesse cantonale e 4’206 i beni culturali di interesse locale, a cui si aggiungono i tre patrimoni culturali riconosciuti dall’Unesco (Castelli di Bellinzona, Monte San Giorgio, Processioni storiche di Mendrisio)”.
E ancora: “Nella pagina proposta da Ticino Turismo risultano essere 123 i musei in Ticino, alcuni cantonali, altri comunali, altri ancora privati. Un bel patrimonio dunque!”. Ma c’è un ma. “Purtroppo – annotano i mozionanti – in termini di giorni di apertura, soltanto una minoranza di musei, equivalente al 30% di essi, è stata in grado di assicurare un’apertura per più di 200 giorni durante l’anno (dati 2021)”. La maggior parte (73%) “era accessibile per più di 100 giorni e il 27% invece per meno di 100 giorni”. A vivere questa realtà, continuano Biscossa e Durisch, “sono le strutture espositive e i musei medio-piccoli, soprattutto di valenza locale e regionale la cui entrata è, per la metà di esse, gratuita”. Insomma “alla luce di quanto precede crediamo che questo ricco e variegato patrimonio debba essere promosso e quindi conosciuto e frequentato di più, soprattutto dalle nostre concittadine e dai nostri concittadini”.
Tuttavia, si osserva nell’atto parlamentare, “per creare un legame più stretto tra i musei e i beni culturali del Ticino e la popolazione è necessario che quest’ultima conosca tale patrimonio, sappia della sua esistenza e possa toccare con mano queste realtà”. In tal senso “esperienze proposte in altri cantoni e in altre nazioni, come nella vicina Italia, ci sembrano utili proprio per rendere più di prossimità e conosciuto alla popolazione questo ricco patrimonio culturale”. Da qui la mozione. Titolo: “Apriamo le porte dei musei alla popolazione ticinese”. Con qualche domenica di entrata gratuita. Due le soluzioni prospettate: “Mese della cultura” o “Prima domenica della cultura”. In entrambi i casi, puntualizzano Biscossa e Durisch, “la promozione deve essere accompagnata da una campagna che offra la dovuta informazione sui beni culturali esistenti, sulla loro collocazione e sull’accessibilità degli stessi grazie a queste iniziative”.
Nell’atto parlamentare non si accenna però ai costi. «L’aspetto finanziario andrà ovviamente approfondito, per ora puntiamo a un’adesione di principio del governo alla nostra proposta affinché il numero dei visitatori nei musei ticinesi, che nel 2021 sono stati circa 545mila, cresca ulteriormente, in particolare quello dei residenti – auspica, da noi contattato, Ivo Durisch –. I costi, da una rapida verifica che abbiamo fatto, non sarebbero eccessivi: andrebbero comunque ripartiti tra Cantone, Comuni e musei privati, senza ovviamente penalizzare quest’ultimi».
Il Cantone però sta discutendo di misure di risparmio per giungere al pareggio di bilancio entro il 2025 e poi c’è il decreto Morisoli taglia spese, o meglio per contenere l’incremento della spesa pubblica... «Non dovremmo fare più nulla allora?! Non investiamo più nella cultura, rendendola di fatto accessibile a pochi?! Come rammentiamo nel testo della mozione, la cultura – sottolinea il capogruppo del Ps in Gran Consiglio – è un elemento fondante della democrazia. La sua promozione e la sua diffusione sono tra i compiti prioritari dell’ente pubblico».