A fronte di un ‘sì’ al completamento di AlpTransit a sud di Lugano, gli Stati hanno silurato la mozione per la riduzione delle riserve di cassa malati
È un bilancio in chiaroscuro quello stilato dalla deputazione ticinese alle Camere federali della sessione primaverile ormai agli sgoccioli. A fronte di un "sì" alla mozione che chiede il completamento di AlpTransit a sud di Lugano, il Consiglio degli Stati ha silurato invece la mozione di Lorenzo Quadri (Lega) che avrebbe voluto obbligare le casse malati a ridurre le proprie riserve oltrepassato un certo limite.
Il presidente della deputazione Fabio Regazzi (Centro) ha criticato anche la risposta evasiva del Consiglio federale a una domanda del collega di partito Marco Romano affinché anche il Mendrisiotto venga collegato finalmente alla rete Intercity.
Il governo, secondo Regazzi, starebbe facendo "orecchie da mercante", prorogando alle calende greche la realizzazione di una mozione approvata dal parlamento. Stando alla risposta del governo, secondo cui tale desiderio potrebbe realizzarsi nel 2035, i primi passi per l’ampliamento dei collegamenti verranno inseriti nel messaggio 2026 al parlamento.
Regazzi ha lamentato anche la risposta negativa del parlamento a un’iniziativa del Canton Ticino che chiedeva una modifica della legge federale sull’assicurazione malattie affinché i Cantoni potessero introdurre una pianificazione in quest’ambito. A detta del presidente della deputazione si tratta di un errore da parte del parlamento, anche perché l’iniziativa non voleva introdurre alcun obbligo nella legge.