Ticino

Candidati trasparenti anche economicamente

Gli aspiranti consiglieri di Stato e municipali dovranno presentare un documento ufficiale con numero e importo degli eventuali attestati di carenza beni

In sintesi:
  • La maggioranza del Gran Consiglio approva il controprogetto proposto da Carlo Lepori all’iniziativa parlamentare di Claudio Franscella  
  • Più Donne: ‘Ma avere debiti non significa essere persone indegne’
Il deputato del Centro Claudio Franscella: ha innescato il cambiamento normativo
(Ti-Press)
14 marzo 2023
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Candidati sempre più trasparenti. Ed elettori sempre più informati, anche sulla situazione economica di chi chiede loro il voto – e la fiducia – per accedere a un organo politico/istituzionale esecutivo in Ticino. Gli aspiranti consiglieri di Stato e gli aspiranti municipali dovranno infatti presentare – oltre, come già oggi sono tenuti a fare, al casellario giudiziale, che segnala eventuali condanne penali cresciute in giudicato – "un documento ufficiale", rilasciato dagli Uffici esecuzioni, "dal quale risultino il numero e l’importo totale degli eventuali attestati di carenza di beni". È il tenore del nuovo articolo 47 della Legge cantonale sull’esercizio dei diritti politici che il Gran Consiglio ha approvato nel pomeriggio, accogliendo con 56 sì (dieci i deputati contrari e quattro quelli astenuti) il controprogetto, proposto nel rapporto commissionale stilato dal socialista Carlo Lepori, all’iniziativa parlamentare depositata nel maggio 2021 da Claudio Franscella (Il Centro) e corredata delle firme di altri venti granconsiglieri di più partiti. Iniziativa che ha ispirato la modifica di legge. Secondo quanto appena stabilito, "il numero e l’importo totale degli attestati di carenza di beni" saranno pubblicati "nel Foglio ufficiale o, nel caso di elezione comunale, all’albo comunale". Le nuove disposizioni non scatteranno ovviamente con le imminenti elezioni cantonali, ma, salvo ricorsi e referendum, varranno, o dovrebbero valere, dalle prossime elezioni comunali.

L’iniziativista Franscella: un bel segnale!

«È davvero un bel segnale, all’insegna di un’accresciuta trasparenza!». Così Franscella, raggiunto dalla ‘Regione’, commenta il sì del parlamento al controprogetto. Tra quest’ultimo e l’iniziativa, sostanzialmente un’unica differenza: Franscella e cofirmatari chiedevano l’obbligo di produrre anche l’estratto delle esecuzioni delle persone giuridiche nelle quali i candidati avessero "mansioni dirigenziali". Tuttavia, come detto, il controprogetto soddisfa il granconsigliere del Centro. La soluzione individuata, ha sottolineato intervenendo nel dibattito in aula, «è semplice, chiara e fattibile: si propone di modificare il terzo capoverso dell’articolo 47 della Legge sull’esercizio dei diritti politici inserendo» l’obbligo, per il candidato o la candidata al Consiglio di Stato o al Municipio, «di presentare, assieme all’estratto del casellario giudiziale, un documento ufficiale dal quale risultino solo il numero e l’importo totale degli eventuali attestati di carenza di beni». Una soluzione, ha continuato Franscella, che «permette di mantenere una certa discrezionalità nei confronti dei creditori, che non preclude a priori alcuna candidatura, ma che consente di far capire in anticipo all’elettorato» l’eventuale «posizione debitoria del candidato e la sua gravità». Il cittadino-elettore «voterà quindi con più cognizione di causa e questo è un diritto che non si può più negare».

Ris: i politici diano il buon esempio

Sulla stessa lunghezza d’onda di Franscella, il collega di partito Fabio Battaglioni («Chiunque miri ad assumere una carica pubblica deve evitare ogni zona d’ombra») e la liberale radicale Michela Ris («È importante che i politici diano il buon esempio»). A sostegno della modifica legislativa hanno parlato pure Matteo Pronzini dell’Mps («Serve la completa trasparenza»), Giovanna Viscardi del Plr («In un cantone dove chiediamo ai cittadini la massima trasparenza è giusto chiedere altrettanto ai candidati») e il capogruppo del Centro Maurizio Agustoni («Ricordo che una persona in carenza beni non può fare l’avvocato»).

Merlo contraria: una misura classista

Sul fronte dei contrari Tamara Merlo di Più Donne e Samantha Bourgoin dei Verdi. «Avere dei debiti – ha rilevato Merlo – non significa essere persone indegne. Chi ha problemi di salute o non riesce a trovare un posto di lavoro può contrarre facilmente debiti. La misura proposta è classista e dubito che invoglierà cittadine e cittadini a candidarsi». Una misura che secondo il capogruppo socialista Ivo Durisch, «porterà le persone più fragili della società o che hanno vissuto un momento di difficoltà a non candidarsi».

L’esperienza con il casellario giudiziale, ha osservato Franscella, «ci ha confermato il grado di maturità dell’elettorato ticinese nel valutare e nel dare il giusto peso alle differenti condanne e nel saper distinguere tra chi ha avuto un semplice incidente di percorso e chi dimostra invece di avere una certa abitudine nell’infrangere le regole. Sono certo che così funzionerà anche con gli attestati di carenza beni».