Ticino

‘Non tocca alla Legge sull’innovazione vigilare i licenziamenti’

Questa la posizione della maggioranza della Commissione economia e lavoro, che invita a respingere la proposta socialista di modifica della Legge

Commissari divisi
(Ti-Press)
28 febbraio 2023
|

Non bisogna attribuire alla Legge per l’innovazione (LInn) ruoli che oggettivamente non può avere. Malgrado la LInn contenga anche principi di sviluppo sostenibile, non è una legge sulla responsabilità sociale delle imprese. Questa la posizione della maggioranza della Commissione economia e lavoro, che invita a respingere l’iniziativa parlamentare presentata da Fabrizio Sirica (Ps). La richiesta contenuta nell’atto parlamentare del deputato socialista chiede d’introdurre sanzioni ad aziende beneficiarie di sussidi cantonali che effettuano licenziamenti collettivi nonostante abbiano realizzato degli utili. "La LInn non è una legge pensata per regolare il mercato del lavoro bensì per stimolare l’innovazione", si legge nel rapporto di maggioranza redatto da Roberta Passardi (Plr). "Condividiamo la posizione del Consiglio di Stato, che ricorda come le fluttuazioni del personale fanno parte del normale corso di vita di un’azienda". La stessa Legge – che per il periodo 2020-23 prevede un credito di 20 milioni di franchi – è stata oggetto di diverse modifiche nel corso degli anni per aumentare la tutela dell’occupazione. Motivo che spinge la maggioranza della Commissione ad affermare come "con il diritto attuale è già dato un rapporto tra sostegno a progetti e licenziamenti. A ogni notizia di licenziamenti operati da aziende che hanno beneficiato di un contributo attraverso la LInn i servizi cantonali verificano se le riduzioni del personale annunciate modifichino o meno la natura dei progetti d’innovazione a cui è stato concesso un sussidio". Inoltre, prosegue il rapporto di Passardi sottoscritto anche da Udc e parte del Centro, "per appurare l’eventuale adempimento dei criteri dei licenziamenti collettivi sarebbe necessaria una sentenza definitiva del giudice civile".

Rapporto di minoranza: ‘Sbagliato guardare soltanto il prodotto’

Sul tema è stato firmato anche un rapporto di minoranza, redatto da Massimiliano Ay (Partito comunista) e sottoscritto da Ps e Verdi (la Lega prenderà posizione in aula). La proposta della minoranza della Commissione è d’inserire un numero specifico nell’arco di un tempo limitato (20 licenziamenti in 6 mesi) per stabilire se si tratta di una ristrutturazione aziendale. "È uno scontro tra due visioni – si legge nel rapporto –. Esecutivo e maggioranza del parlamento ritengono che l’innovazione sia da giudicare solo nel prodotto. Per la minoranza del parlamento, e della Commissione, per ritenere un’azienda innovativa si deve guardare anche a fattori di sostenibilità ecologica e sociale". Le modifiche adottate dall’introduzione della LInn vengono poi ritenute "positive, ma insufficienti".

Indennità straordinarie, anche qui due rapporti

Durante la seduta della Commissione sono stati firmati anche due rapporti sulla Mozione del febbraio 2019 di Matteo Pronzini (Mps) che chiedeva al Cantone di riconoscere le indennità straordinarie di disoccupazione votate nel 2015 dal parlamento con la revisione della Legge sul rilancio dell’occupazione e "congelate a favore di un riequilibrio delle finanze". Per la maggioranza della Commissione (Lega, Udc, Plr e parte del Centro) che ha sottoscritto il rapporto di Marco Passalia (Centro) "la mozione è già evasa e il contesto cambiato anche in maniera positiva". La minoranza (Ps e Verdi) che ha firmato il rapporto di Danilo Forini (Ps) pensa invece che "bisogna porre fine al congelamento e riattivare le indennità".