In Gran Consiglio arriverà anche il rapporto di minoranza di Polli: da Lega, Ps, Centro e Verdi ‘proposta evidentemente fragile, non ha obiettivi’
Annunciato la settimana scorsa, è puntualmente arrivato. Contestualmente alla firma del rapporto di maggioranza (Lega, Ps, Centro e Verdi), sul superamento dei livelli oggi nella commissione parlamentare ‘Formazione e cultura’ è stato sottoscritto anche quello di minoranza. Redatto da Maristella Polli (Plr), vede le firme dei commissari liberali radicali e, con riserva, quella di Edo Pellegrini (Udc). Il messaggio è chiaro: non convince per niente la proposta di una sperimentazione su base volontaria, coinvolgendo al massimo sei sedi di scuola media che si possono annunciare liberamente e che liberamente possono scegliere fra tre modelli di riferimento per l’insegnamento del tedesco e della matematica: la codocenza piena, la codocenza parziale (con alcune ore impartite in codocenza e alcune tradizionalmente), e la codocenza a gruppi separati. Il tutto sperimentando contemporaneamente un quarto modello, ovvero quello delle opzioni che offrono agli allievi la possibilità di avere approcci diversi alla stessa materia. In Gran Consiglio su questo tema, settimana prossima, ci saranno quindi due rapporti.
Non convince perché, si legge nel rapporto di Polli, "è un modello che risulta evidentemente fragile e non precisa quali obiettivi di competenza si vogliono conseguire. Non è inoltre definita chiaramente una commissione di valutazione esterna con precise indicazioni e compiti. Il gruppo di accompagnamento, a nostro parere, ha una valenza più politica che tecnica e non raggiunge gli obiettivi. Da non dimenticare poi che non spetta alla politica proporre dei modelli, ma ai veri attori della scuola.
Non solo. "Potremmo affermare che una sperimentazione volontaria non è una sperimentazione, ma un’esperienza" scrive ancora Polli. Che aggiunge come si tratterebbe di "un’adesione che avverrà unicamente per istituti e classi che condividono i principi esposti nel modello del messaggio presentato. I risultati che si otterranno non saranno quindi significativi e generalizzabili all’intero settore".
La richiesta liberale radicale, quindi, partendo dal presupposto che "concordiamo con l’obiettivo di superare i livelli", è di "avviare la sperimentazione solo in presenza di una proposta sostanziata, chiara e condivisa dal Collegio dei direttori, dai docenti, dagli esperti di materia, dai consulenti pedagogici e dalle associazioni magistrali. In linea con quanto espresso dai vari esponenti della scuola audizionati, riteniamo improvvisato e avventato avviare una sperimentazione già nel settembre 2023". E quindi, "chiediamo al Consiglio di Stato di proporre un nuovo messaggio che presenti davvero un modello sul quale ci si possa esprimere nel merito e con metodo". Solo così, conclude Polli, "si potrà estendere a tutta la scuola media un modello solidamente sperimentato".