L’associazione si esprime dopo le risposte del Consiglio di Stato alle interrogazioni in Gran Consiglio, in particolare sul ricambio totale del Comitato
"Stupiti dell’improvviso cambiamento di rotta del governo". Questa la reazione di Unitas alle risposte del Consiglio di Stato alle interrogazioni presentate in Gran Consiglio da Marco Noi e Matteo Pronzini circa i casi di molestie e il relativo audit. Stupore che, per il Comitato, è riferito soprattutto al "ricambio completo dei membri di Comitato" elencato dal Governo fra i provvedimenti imposti all’associazione. Questo dopo che Unitas aveva collaborato "in perfetto accordo per la messa in pratica delle indicazioni scaturite dall’audit e auspicate dal Dipartimento Socialità e Sanità e dalla Divisione dell’Azione Sociale e delle Famiglie", con il Comitato che "aveva garantito che avrebbe convocato un’assemblea straordinaria, alla quale tutti i membri avrebbero rimesso il proprio mandato, lasciandole il compito di definire la sua futura composizione".
Il Comitato di UNITAS "non ha comprensibilmente ricevuto il rapporto dell’avvocata Martinelli, ma ha avuto solo le indicazioni sulla sua parte ‘tecnica’" e "ha già iniziato a lavorare per correggere quelle che sono state definite ‘criticità e lacune organizzative e di governance’", prosegue il comunicato odierno, secondo il quale il Comitato "darà seguito alle indicazioni del Consiglio di Stato e nelle prossime settimane indirà l’assemblea straordinaria, lasciando all’organo supremo dell’UNITAS le decisioni sul futuro".
Unitas ci tiene però a precisare alcuni elementi, definendo la decisione "sorprendente nei modi e nei tempi". In particolare, vengono ritenute "senza fondamento" le accuse di "copertura", "protezione", "non azione", oltre che i sospetti e le insinuazioni. "Non appena (marzo 2018) abbiamo ricevuto una testimonianza di voci relative ad episodi di molestie sessuali, la segnalante è stata incontrata e con lei si è discusso, ma in quel caso non ci sono state citazioni di persone né di fatti precisi. Di fronte a una seconda testimonianza (novembre 2019) con accuse circostanziate, il Comitato è intervenuto e nel giro di un mese ha esonerato l’ex alto responsabile da ogni incarico e da ogni ruolo che ancora deteneva in seno a UNITAS, diffidandolo da ogni comportamento inappropriato e invitandolo ad astenersi dalle attività associative. Nello stesso momento sono state informate le Fondazioni di cui l’ex-alto responsabile faceva parte e dalle quali ha successivamente dato le dimissioni" è la versione data dal Comitato.
L’associazione chiarisce di aver elaborato anche, in tempi rapidi e in accordo con l’Ufficio delle Pari Opportunità, un regolamento su molestie e mobbing e di aver condotto sessioni di formazione con dirigenti, personale, volontari e comitato, le quali proseguono secondo il concetto della formazione continua.
È stata inoltre UNITAS, prosegue il comunicato, "ad affidare all’avvocata Martinelli l’elaborazione di un rapporto sui casi di molestie, dando dunque la parola alle vittime, anche quelle che fino ad allora non si erano manifestate. Il Comitato di UNITAS ha poi aderito immediatamente alla richiesta del DSS di assumere il mandato dell’Audit, proprio per aumentare la trasparenza del lavoro". Comitato al quale l’Assemblea di UNITAS del maggio 2022, avvenuta quando i fatti erano già noti, ha ribadito a grande maggioranza la fiducia.
Senza fondamento è definita anche l’accusa, rivolta al presidente e al Comitato di UNITAS "per non aver dato ascolto e vicinanza alle vittime di queste molestie". Questo perché "in ogni situazione emersa c’è stata attenzione da parte della Direzione e del Comitato con l’ascolto delle vittime, che in alcuni casi hanno espressamente chiesto di condurre una procedura informale".
Il Comitato di UNITAS "ha più volte ribadito la condanna del comportamento dell’ex-alto responsabile e ha sempre espresso vicinanza alle vittime. Alcune delle persone che oggi accusano il comitato di UNITAS ne facevano parte all’epoca dei fatti, anche da lungo tempo".
In questi mesi "densi di pressione mediatica e politica, con attacchi spesso strumentali e mossi da risentimento personale, UNITAS ha continuato a lavorare con profitto a beneficio dei soci e degli utenti, come ha riconosciuto il Consiglio di Stato in una presa di posizione del maggio 2022 e ha ribadito nella risposta alle interpellanze. Questo è avvenuto grazie all’impegno e alla qualità di collaboratrici e collaboratori, di volontarie e volontari, ma anche al senso del dovere del comitato di UNITAS, che ha iniziato a compiere i passi richiesti dal DSS e dal governo, che ora cambia improvvisamente posizione", conclude la nota stampa.