È una delle infrazioni riscontrate dalla Polizia cantonale nell’ambito della campagna ‘Distratti mai!’. In tre mesi 1’555 contravvenzioni
Oltre 1’500 contravvenzioni in tre mesi: 1’284 multe disciplinari e 271 contravvenzioni intimate con procedura ordinaria. Sono alcune delle cifre che inquadrano ‘Distratti mai!’, azione di prevenzione e controllo svolta dalla Polizia cantonale nell’ambito del progetto Strade sicure del Dipartimento delle istituzioni.
Gli agenti hanno in particolare sensibilizzato l’utenza sui pericoli derivanti dall’utilizzo del cellulare e la conseguente distrazione alla guida, effettuando anche dei controlli mirati e sanzionando le numerose infrazioni constatate. Gli incidenti stradali provocati dalla disattenzione sono in costante crescita, soprattutto a causa dell’utilizzo del telefonino durante la guida. In questo senso, nell’ambito del programma di prevenzione Strade sicure, il Dipartimento delle istituzioni, la Polizia cantonale e tutte le Polizie comunali promuovono da alcuni anni la campagna ‘Distratti mai!’.
Come già emerso in occasione di analoghe azioni effettuate in passato, purtroppo si constata che l’uso di questi apparecchi mentre si è al volante continua a essere una pratica frequente. Un comportamento non solo illegale, ma che mette in serio pericolo l’incolumità propria e degli altri utenti della strada. Infatti dare un’occhiata allo smartphone alla velocità di 50 chilometri orari equivale a percorrere ben 98 metri al buio, a 100 chilometri orari equivale a percorrerne addirittura 400.
Accanto all’attività di sensibilizzazione, la campagna ha permesso di effettuare sull’arco di tre mesi (settembre, ottobre e novembre) 255 controlli della circolazione durante i quali sono state elevate 1’555 contravvenzioni che si possono distinguere in 1’284 multe disciplinari (Omd) e in 271 contravvenzioni intimate con procedura ordinaria tramite l’Ufficio giuridico della circolazione.
Da segnalare, tra le varie denunce, quelle inoltrate nei confronti di un conducente sorpreso mentre effettuava una videochiamata in corso da 30 minuti e di un’automobilista che stava mangiando.
Analoghe attività di prevenzione e repressione da parte della Gendarmeria della Polizia cantonale saranno effettuate anche nei prossimi mesi.