Una mozione interpartitica chiede di stralciare dal Regolamento quello che per i firmatari è un aumento di ore non previsto dal contratto
La conciliabilità tra lavoro e famiglia dei docenti contitolari non va penalizzata. A sostenerlo, e chiederlo al Consiglio di Stato, è una mozione interpartitica firmata da Giorgio Fonio (Centro), Nicola Pini (Plr), Sabrina Aldi (Lega) e Fabrizio Sirica (Ps). L’atto parlamentare parte dal 12 gennaio 2022, quando il Regolamento sull’onere d’insegnamento dei docenti ha subito una modifica. Non da poco, per i mozionanti. L’articolo 2 capoverso 6, infatti, ora prevede che "i docenti contitolari di una sezione sono tenuti a due ore di compresenza in sede indicate nell’orario settimanale allo scopo di coordinare l’attività educativa. La compresenza è a tempo pieno la prima settimana dell’anno scolastico, oppure a metà tempo le prime due settimane, ma in questo secondo caso alla scuola dell’infanzia vanno garantiti almeno quattro giorni di refezione".
La richiesta dei quattro parlamentari è di stralciare questo capoverso, dal momento che "le e i docenti che lavorano al 50% sono obbligate/i a lavorare durante la prima settimana al 100%, oppure al 75% le prime due settimane". Una situazione "che penalizza le e i docenti che lavorano a tempo parziale, in quanto obbligate/i a garantire una presenza maggiore in sede rispetto a quanto sancito dal contratto stipulato, indipendentemente dall’organizzazione professionale, formativo e/o familiare".