Un’interrogazione di Maderni (Plr) e Gendotti (Centro/Ppd) chiede di muoversi come fatto dalla Confederazione con la Francia
"Perché sulla fiscalità dei frontalieri non ci si attiva subito come sta succedendo con la Francia?". È quanto chiedono Cristina Maderni (Plr) e Sabrina Gendotti (Centro/Ppd) al Consiglio di Stato attraverso un’interrogazione. Le domande delle due deputate prendono spunto da quanto scritto dal governo il 13 luglio nella risposta alla loro interrogazione dal titolo "Frontalieri in telelavoro parziale: parificare le soglie fiscali alle soglie di assoggettamento alle assicurazioni sociali?". Questo quanto affermano le due deputate: "In sostanza si ammette che il telelavoro è uno strumento utile anche per affrontare il tema della viabilità e viene riconosciuto che questa forma particolare di attività lavorativa andrebbe regolata con le autorità italiane. Una via che il Consiglio di Stato ritene poco opportuna in questo momento perché allungherebbe le tempistiche per le trattative in corso".
Una spiegazione che non ha soddisfatto Maderni e Gendotti. "A nostro avviso questa valutazione del Consiglio di Stato non può essere condivisa. In effetti, per stessa ammissione del governo, per regolare la questione del telelavoro non sarebbe necessario aprire una vera e propria trattativa volta a concludere un accordo internazionale con successiva procedura di ratifica a livello parlamentare. Nella risposta si legge infatti che sarebbe infatti sufficiente procedere con un accordo amichevole tra le rispettive autorità fiscali dei due Paesi". Un esempio su come procedere, affermano le deputate, è offerto da quanto fatto con la Francia: "Nel corso dell’estate la Confederazione ha convenuto una proroga con la Francia del regime straordinario dovuto al Covid-19 fino al 31 ottobre 2022 fissando contemporaneamente l’obiettivo comune di definire entro detto termine anche un regime duraturo che regoli il telelavoro dal profilo fiscale in periodi ordinari". Quanto si chiede, in buona sostanza, è di ripetere la stessa operazione con l’Italia.