Lista progressista, i Verdi ribadiscono il sì: ‘Con due nomi Ps’

Dopo le parole, la conferma. Ribadendo quanto già affermato a ‘laRegione’ dalla co-coordinatrice Samantha Bourgoin all’indomani della scelta della consigliera nazionale Greta Gysin di non candidarsi per il governo, arriva l’ufficialità: il comitato cantonale dei Verdi, riunitosi ieri sera, "conferma il sostegno alla lista di area, con il Ps e la società civile". Ma con un punto fermo: "Se la conferenza cantonale del Ps (convocata per il 7 settembre, ndr) dovesse mettere in discussione la formula 2+2+1 verrebbero a mancare le condizioni di partenza uguali per costruire insieme un progetto comune per rafforzare l’area e il senso di una lista comune".

Significherebbe, si legge ancora nella nota diffusa dai Verdi, "privilegiare gli interessi del singolo partito e tornare alle lotte di retroguardia, rinunciando al cambio di passo necessario per risolvere gli importanti problemi con cui è confrontato il Cantone come per esempio il carovita, la crisi energetica, l’emergenza climatica e la crescente disuguaglianza sociale".

Per risolvere queste emergenze, "al Paese occorre andare oltre gli steccati e gli interessi dei singoli partiti. Noi Verdi pensiamo al successo dell’area progressista in quanto tale. Samo convinti – scrivono ancora gli ecologisti – che la popolazione saprà premiare un atteggiamento disinteressato alle vittorie dei singoli partiti".

Ciò detto, il sostegno ufficiale del ‘parlamentino’ dei Verdi alla lista progressista per il governo c’è ed è convinto. Con la formula che prevede due nomi socialisti, due ecologisti e uno della società civile, "si intende mobilitare l’area progressista nel suo insieme, coinvolgendo anche quella parte di società civile che pur non essendo affiliata a nessun partito, condivide i nostri valori e le nostre preoccupazioni".