Alla vigilia delle ferie del settore, il direttore della Società impresari costruttori a tutto campo su prezzi, futuro, aspettative e... Legge edilizia
Inutile girarci attorno, non è un periodo semplice per il settore dell’edilizia. Crisi delle materie prime, ritardi nelle consegne, inflazione, diminuzione del potere d’acquisto delle persone sono i temi che accompagnano l’edilizia anche nelle sue vacanze, che cominciano domani e dureranno fino al 15 agosto compreso. A colloquio con ‘laRegione’, il direttore della Società svizzera degli impresari costruttori Sezione Ticino Nicola Bagnovini fa il punto della situazione.
Di solito si va in vacanza sollevati e con allegria, voi per la terza estate di fila tra pandemia e guerra in Ucraina andate incontro alle ferie dell’edilizia con più di qualche timore. Quali sono le vostre principali preoccupazioni?
Certo che negli ultimi due anni non ci siamo fatti mancare proprio nulla. Dapprima la pandemia, poi la guerra con risvolti negativi impensabili per rapporto alla reperibilità e ai costi accresciuti di energia, materie prime e semilavorati di uso frequente anche nella costruzione. Dalla scorsa metà di giugno vi è poi stato anche il chiaro aumento dei tassi ipotecari (se penso che i tassi fissi a 10 anni sono più che raddoppiati) e questo elemento sappiamo essere essenziale per stimolare il settore immobiliare, soprattutto tra i grandi investitori istituzionali. D’altro canto, il periodo dei tassi d’interesse ai minimi storici è durato già più delle previsioni. L’importante è che l’aumento rimanga entro parametri sopportabili per i committenti. Andiamo in vacanza stanchi, ma soddisfatti di avere fatto tutto il possibile per resistere a questa nuova e complicata situazione di instabilità geopolitica internazionale. Speriamo che il picco per quanto attiene all’aumento dei costi dei materiali sia stato raggiunto a favore di un ritorno a una certa normalità. Siamo peraltro consapevoli che il processo in atto sarà lungo e per nulla agevole. Le preoccupazioni principali degli imprenditori della costruzione riguardano le riserve di lavoro, che si sono affievolite in modo significativo negli ultimi mesi e lo dimostra l’agguerrita concorrenza in atto tra le ditte per riuscire ad accaparrarsi nuovi lavori, con una corsa al ribasso malsana per il nostro sistema Paese.
Il costo e la penuria di materie prime è un ostacolo non indifferente per voi, ma anche per chi vuole fare dei lavori. Qual è la situazione adesso?
A fine giugno abbiamo riscontrato le prime diminuzioni del prezzo dell’acciaio d’armatura (l’elemento che ha subito in poche settimane l’impennata più significativa tra i materiali edili). Alcuni rivenditori hanno invece annunciato nuovi aumenti dall’inizio di agosto in particolare nel settore dei materiali per l’isolamento delle facciate. L’instabilità del mercato non è pertanto ancora risolta e questa incertezza è nemica sia degli investitori, sia degli imprenditori in quanto non dispongono di valori durevoli sui prezzi da considerare nelle loro offerte. Tale incertezza ha portato anche a rinunce, in attesa di tempi migliori, da parte di privati intenzionati a costruire. Alcuni ritardi sui cantieri sono stati riscontrati anche se, in generale, è stato possibile approvvigionare i vari cantieri nonostante le difficoltà.
In questo periodo difficile come è stato il rapporto con il Cantone? E cosa si aspetta per il futuro?
Il Dipartimento del territorio ha dato in più occasioni rassicurazioni sul fatto di voler mantenere come previsto i propri investimenti e questo atteggiamento è molto apprezzato dalla Ssic. Si tratta di importanti lavori per la gestione della rete viaria, buona parte dei quali destinata al settore della pavimentazione stradale (con, peraltro, la posa dello strato fonoassorbente così da ridurre i disturbi alla popolazione causati dal traffico). Le opere del genio civile non sono per contro molte, anche se sono prossimi all’avvio importanti progetti infrastrutturali. In questi casi, il pericolo principale è rappresentato dai possibili ricorsi che possono ritardare di anni l’inizio dei lavori. Se Cantone, Ustra e Ffs stanno facendo la loro parte nel settore del genio civile, qualche preoccupazione giunge da parte dei piccoli Comuni. Spero che la riduzione dei loro appalti sia compensata dall’aumento delle procedure speciali a invito o a incarico diretto. In questo periodo di calo delle commesse private, ci aspettiamo dal Cantone un apporto significativo anche dal profilo anticiclico, aprendo nuovi cantieri per la ricostruzione o la manutenzione dei numerosi edifici pubblici (scuole e altre infrastrutture) ormai giunti a fine ciclo, visto che richiedono interventi radicali per adattarli ai moderni standard per rapporto alla riduzione dei consumi e all’uso di energia rinnovabile.
Immagini di parlare con un privato che oggi è titubante nell’investire in una ristrutturazione o magari nel costruire ex novo una casa. Con quali argomenti potrebbe convincerlo?
Un investimento immobiliare è, e sarà sempre, un buon investimento a condizione che sia ponderato con attenzione. Se penso ad esempio alle ristrutturazioni, una simile decisione è tuttora interessante per il proprietario, sia per cercare di ridurre i consumi (e dunque le spese accessorie), sia per sfruttare maggiormente l’energia rinnovabile. Simili interventi incrementano il valore dell’immobile e lo mantengono attrattivo anche in previsione di doverlo affittare. Per quanto riguarda la costruzione del nuovo, è sempre attuale l’ambizione di diventare proprietario della propria abitazione. Nonostante l’inevitabile ritocco verso l’alto dei tassi ipotecari riscontrato nell’ultimo mese, la valutazione della sostenibilità dell’investimento va fatta come sempre adottando parametri prudenziali. Dal profilo dei contratti di appalto, un aspetto interessante di questo periodo è dovuto al fatto che i prezzi dei materiali dovrebbero abbassarsi nei prossimi mesi così da permettere ai committenti un certo risparmio per rapporto a offerte calcolate sulla base degli attuali prezzi elevati. Nei contratti d’appalto è però importante includere il riconoscimento delle variazioni dei prezzi secondo gli indici ufficiali di riferimento del settore, evitando dunque i prezzi fissi come spesso accade con i committenti privati e in un regime ‘normale’ di mercato che non presenta le variazioni riscontrate da marzo di quest’anno in poi.
Il messaggio del Consiglio di Stato sulla revisione totale della Legge edilizia è in commissione ormai da più di due anni, quali sono i suoi auspici?
La nostra Associazione si era espressa favorevolmente in merito alla consultazione sulla nuova Legge edilizia in quanto frutto equilibrato dei molteplici interessi espressi dalle varie parti coinvolte. Spero che a breve la commissione possa concludere il proprio rapporto all’indirizzo del Gran Consiglio così da poter finalmente aprire il dibattito parlamentare. Dalla nuova Legge mi aspetto benefici tangibili soprattutto per ridurre un po’ la burocrazia e comprimere i tempi di analisi delle domande di costruzione. Tutto ciò grazie all’informatizzazione dell’intera procedura per il rilascio della licenza edilizia, che consente tra l’altro una migliore interazione dei vari servizi cantonali. Questa lunga attesa mi preoccupa un po’ in quanto sarebbe peccato snaturare, con eccessive modifiche puntuali, una nuova Legge studiata in tutti i particolari.