Nel pomeriggio previste nuove precipitazioni, anche abbondanti. E tra giovedì e venerdì in arrivo un’altra grossa perturbazione
È un martedì mattino, vigilia di festa dei Santi Pietro e Paolo, particolarmente bagnato quello che ha caratterizzato un po’ tutto il cantone. Con tanto di forte grandinata in alcune regioni del Locarnese, del Bellinzonese e della Mesolcina.
Un fronte di maltempo peraltro preannunciato e previsto da MeteoSvizzera, che proprio in previsione di questo fenomeno negli scorsi giorni aveva diramato un’allerta meteo.
Disagi e allagamenti si sono puntualmente verificati un po’ in tutto il cantone, con cadute di alberi e allagamenti (in particolare di sottopassaggi) che hanno costretto alla chiusura di più tratti stradali, creando non pochi disagi a una circolazione già rallentata proprio a causa delle abbondanti precipitazioni.
Che, avvertono ancora da Locarno Monti, non sono tuttavia finite, sebbene dopo la burrasca si è entrati in una sorta di fase di tregua...
«La preallerta per forti temporali resta infatti ancora in vigore, e lo resterà fino alle 20 di questa sera – sottolinea Lorenzo Di Marco –. Questo primo passaggio di una cellula abbastanza potente che ha interessato praticamente quasi l’intero cantone e il Moesano ora ce la siamo lasciato alle spalle, ma dietro, dalla Pianura Padana, continua l’afflusso di aria instabile da sud-ovest. Non a caso si delinea già l’arrivo di un’ulteriore linea temporalesca, ragion per cui non è escluso (e anzi anche probabile) che anche nel corso del pomeriggio si possano verificare altri fenomeni di una certa intensità».
Per certa intensità è da intendere della portata delle precipitazioni (con grandine) di stamane? «Ora come ora è difficile da dire. A livello di previsione si può ipotizzare che il pericolo maggiore dell’evento che ci attendiamo nel pomeriggio possa derivare dall’accumulo di precipitazioni anziché dalla grandine, visto che quest’ultima era legata alla cellula molto importante che ora è appunto passata».
E sui quantitativi di acqua caduti dal cielo stamattina, cosa si può dire? «Essendo l’evento ancora parzialmente in corso, possiamo fare solo una stima di massima, ma stiamo comunque parlando di un quantitativo di precipitazioni di tutto rispetto».
Sufficienti per placare la ‘sete’ di laghi, fiumi e, in generale, dell‘agricolutura dovuta al perdurare della siccità di quest’inverno e di buona parte della primavera? «Le precipitazioni cadute nel corso della mattinata sono sì state importanti, ma sono di quelle classiche da ‘sbarramento’, capaci di procurare dai 100-150 millimetri di acqua su un territorio esteso. Più che altro si è trattato di picchi, anche fino ai 100 millimetri, ma di carattere locale. In parole povere, eventi di questa portata aiutano la vegetazione a sopravvivere piuttosto che a compensare il deficit idrico accumulato negli scorsi mesi. L’acqua, per dirla in altri termini, ci serve, ma non in questo modo, e non così, tutta assieme... Anche perché poi ci sono i fenomeni indesiderati, come la grandine, o gli ’effetti collaterali’, quali gli smottamenti».
E per i prossimi giorni, cosa ci si deve attendere? «Domani prevediamo una temporanea ristabilizzazione della meteo: una giornata probabilmente abbastanza soleggiata, con solo una tendenza a rovesci temporali pomeridiani sulle Alpi».
Da giovedì il barometro tornerà a segnare brutto tempo: «Tra giovedì e venerdì sulla nostra regione dovrebbe transitare un’altra perturbazione. che potrebbe anche essere analoga a quella che ha interessato Ticino e Mesolcina nella mattinata odierna. La tempistica e la distribuzione spaziale delle precipitazioni è ancora da definire con chiarezza, ma per ordine di grandezza potrebbe anche essere simile all’evento di oggi».
Meglio dovrebbe andare nel weekend: «Premesso che il quadro può ancora evolvere, ma al momento attuale per il weekend le previsioni parlano di tempo ben soleggiato e temperature in aumento, con le massime che dovrebbero oltrepassare i 30 gradi. E dunque tornerà d’attualità anche il discorso delle ondate di caldo».
Ma per il momento e prima di allora, dunque, dal cielo dovrebbe cadere ancora diversa acqua...