Il lavoro dell’Università di Losanna presentato oggi a Bellinzona illustra i tratti salienti che favoriscono l’elezione e la candidatura al Gran Consiglio
Quali sono le caratteristiche, i tratti salienti che hanno permesso ai candidati ticinesi al Gran Consiglio di ottenere il seggio alle elezioni cantonali del 2019? A tale domanda risponde il nuovo studio dell’Osservatorio della vita politica regionale dell’Università di Losanna presentato oggi a Bellinzona e intitolato "La contesa per le elezioni parlamentari ticinesi del 2019. Candidature, eletti ed elette", che fornisce un profilo delle candidature alle elezioni dell’aprile 2019.
L’aver ricoperto, nel presente o nel passato, una carica o una funzione dirigenziale in un partito o un mandato elettivo a livello comunale sono tratti che influiscono sulla possibilità di essere inclusi nelle liste per il Gran Consiglio. La quota di candidati e candidate "pescati" dai dirigenti di partito presenti o passati è più significativa nel centro-destra e in generale è più rilevante rispetto a quattro anni fa per quanto riguarda Plr, Ppd, Lega e Ps.
Fra i candidati e le candidate emergono inoltre persone di oltre 46 anni, con una formazione elevata e con un’attività indipendente o una funzione dirigenziale in ambito lavorativo, con alcune tendenze che si confermano e altre che si attenuano o scompaiono. Nella Lega sono sovrarappresentati gli indipendenti, mentre impiegati/e e operai/e sono presenti in misura più importante nella lista Ps e in quella dell’Udc. I quadri medi sono sovrarappresentati nella Lega e nel Plr, partito che condivide inoltre con il Ppd la sovrarappresentanza di persone con funzioni dirigenziali.
Le persone con un alto livello di formazione, guardando agli eletti attuali, hanno tre volte la possibilità di ottenere un seggio in Gran Consiglio rispetto a chi vanta un livello basso, divario che è addirittura aumentato rispetto alle precedenti tornate elettorali.
L’elezione del 2019 sarà ricordata per la forte avanzata della presenza femminile nel Gran Consiglio ticinese (da 22 a 31 seggi), che ne fa uno dei parlamenti cantonali svizzeri con la più forte presenza di elette. I seggi delle donne si distribuiscono nel Plr (8), nel Ps (6), nel Ppd (4), 3 elette per Lega e Verdi, 2 elette per Udc, Più Donne e Mps, e 1 eletta per il Pc. Più alta, peraltro, la percentuale di elette laureate (86,2%) rispetto ai colleghi uomini. Per contro, le candidate sono tendenzialmente risultate meno attive rispetto ai candidati uomini nella campagna elettorale, che, contrariamente a molte attese, si è giocata, in continuità con il passato, soprattutto con i canali tradizionali (riunioni, comizi, comitati). Non c’è stato dunque il sorpasso della comunicazione digitale, che è comunque cresciuta d’importanza, rispetto a quella tradizionale, ma si è osservata una complementarità fra le due modalità. Importanti come metodi di comunicazione politica per eletti ed elette le lettere agli organi di stampa, gli annunci a pagamento sui giornali, la pubblicità sui siti Internet e l’avere un consulente in relazioni pubbliche.
Lo studio è disponibile all’indirizzo: http://www.unil.ch/ovpr/elezioni2019.