Il presidente del Plr davanti al proprio ‘parlamentino’ se la prende coi ‘capicurva’ in politica. E sulle finanze: ‘Non inganniamo gli elettori’
«In una terra dei diritti, a un certo la politica deve appropriarsi del sentimento del dovere: e noi, con la responsabilità che ha sempre contraddistinto la storia del liberalismo, siamo pronti». È un Alessandro Speziali (il giusto) di lotta e (molto) di governo quello che ha riunito il ‘parlamentino’ del Plr questa sera a Pregassona.
Di lotta, perché i temi, dalla scuola al fisco passando per le imposte di circolazione sono stati affrontati con piglio e convinzione anche oggi. Di governo, perché è lo stesso Speziali a rimarcare come «questo sia un momento abbastanza caotico, e il concetto di responsabilità non è qualcosa di fumoso ma di fondamentale». E quindi «potremmo farci belli e giocare col fuoco: sgravare i cittadini dai costi, spingere sulle spese, non alzare le tasse... e invece no. Perché vediamo sempre più formarsi un movimento che vuole fregarsene di quanto chiesto dal 57% dei votanti poche settimane fa: che la spesa va contenuta e che serve un occhio di riguardo per le casse cantonali».
E invece, dopo la vittoria del ‘Decreto Morisoli’, «per qualcuno bisogna picconare le entrate e gonfiare le uscite, il tutto senza alzare le tasse. E c’è chi gioca su questa schizofrenia politica». Sarebbero 26 i milioni di franchi che mancherebbero al Cantone se passasse l’iniziativa del Ppd sulle imposte di circolazione, e il presidente del Plr rivendica come «noi è dal 2015 che diciamo che sono troppo alte e che bisogna abbassarle, ma ragionando in un contesto di sostenibilità che non è solo una bandiera ecologista ma deve abbracciare anche l’economia, il sociale e le casse dello Stato. Noi ci siamo permessi di far notare che bisogna considerare anche il peso e non solo le emissioni e che quei milioni che mancherebbero sono troppi».
Per Speziali il fatto è uno: «Dobbiamo mostrarci responsabili davanti al nostro elettorato e tutto il Paese, perché il rispetto dei cittadini passa soprattutto dal non volerli ingannare. Questi cittadini dal 15 maggio ci dicono di dare un occhio alla spesa, la reazione anche di alcuni che hanno sostenuto quel decreto è di profilarsi con buona pace di quelle che saranno le condizioni delle finanze: noi rifiutiamo un approccio che tende a prendere in giro gli elettori». Anche perché «un panorama che vede una politica di capicurva andiamo a sfracellarci». E di conseguenza «per la storia che rappresentiamo siamo chiamati a un discorso istituzionale, che non vuol dire annacquarci ma rispettare gli elettori».
Rifiutando ancora una volta il concetto di essere il partito ‘dei ricchi’ - «le nostre iniziative depositate negli scorsi mesi vanno dai grandi contribuenti all‘edilizia ‘green’, dal trapasso delle piccole e medie imprese alla deducibilità dei premi cassa malati» -, Speziali è netto: «Chi oggi fa una battaglia sugli sgravi non sostenibili perché si vede un po’ in difficoltà, questi sgravi andrà a farseli bocciare da una popolazione che, lo ripeto, ha chiesto attenzione alle finanze e che non vuole scaricare sui giovani e il loro futuro i debiti che facciamo ora».
Un riferimento all’iniziativa sul superamento dei livelli presentata ieri non poteva mancare, e il presidente liberale cantonale rinnova: «Non cerchiamo contrapposizioni, né vogliamo fare esercizi di stile: la scuola media deve essere zona franca rispetto ai lati peggiori di una campagna elettorale come quella che ci apprestiamo a vivere». L’obiettivo, la speranza «è di partire con una sperimentazione già dal settembre dell’anno prossimo».
Ma se non si vuole rendere la scuola terreno di scontro, il Plr si sta comunque preparando alle prossime cantonali. Soprattutto con la commissione ‘cerca’ presentata stasera. Oltre a Speziali, a comporla saranno i suoi vice Omar Gianora, Sonia Meier, Emilio Martinenghi e Rupen Nacaroglu con Mari Luz Besomi-Candolfi, Daniel Mitric, Giovanni Merlini, Moreno Colombo, Gaby Malacrida e Curzio De Gottardi. L’obiettivo? «Trovare una super squadra».
Dopo che i vicepresidenti Omar Gianora ed Emilio Martinenghi hanno aggiornato sui rispettivi dossier riguardo a scuola e fiscalità, l’intervento della capogruppo in Gran Consiglio Alessandra Gianella ha abbracciato un altro tema di forte attualità, il caos in commissione ‘Giustizia e diritti’ sul rinnovo delle cariche in magistratura. «Come Plr abbiamo sempre presentato candidati validi, ma visto che da tempo su ogni nomina ci sono infinite discussioni, e visto che il sistema attuale sta dimostrando tutti i suoi limiti e all’esterno stiamo dando uno spettacolo veramente pietoso, abbiamo deciso di proporre una modifica che prevede di attribuire alla direzione del Ministero pubblico la nomina della squadra».
Un esempio del caos attuale «è la volontà, che non abbiamo condiviso e non condividiamo, di non procedere con urgenza alla nomina di un procuratore pubblico (la dimissionaria pp Francesca Lanz il 1° luglio lascerà la Procura, ndr) anche se tra i candidati ci sono profili adatti». Una situazione che per Gianella è «eloquente», e questo rinvio «lascerà per mesi un posto vacante e metterà in seria difficoltà la magistratura. La giustizia è troppo importante per essere sacrificata sull’altare del manuale Cencelli, e da noi non ci sono manovre segrete... per chi ci guarda senza il filtro dell’ideologia».