Le strutture ticinesi hanno registrato un -62% di fatturato, rispetto al +38% a livello nazionale. A pesare, le cattive condizioni nevose
Le condizioni nevose negative hanno impattato fortemente sul fatturato degli impianti di risalita ticinesi (così come quelli dell’Arco giurassiano), in controtendenza rispetto alla media nazionale che invece, rispetto allo scorso anno, fa segnare un aumento del 38% del fatturato e una crescita del 30% dei primi ingressi da inizio stagione sino a fine aprile.
In Ticino invece i primi ingressi sono calati del 78% e il fatturato del 62%. Nell’Arco giurassiano la flessione è rispettivamente del 28 e del 25%. Sull’arco dei cinque anni, per gli impianti ticinesi la diminuzione rispetto alla media è del 75% in termini di primi ingressi e del 57% in termini di fatturato. A livello nazionale, invece l’incremento dei primi ingressi è del 16%, mentre il giro d’affari è aumentato del 21% a livello nazionale.
Il meteo in Svizzera è stato generalmente favorevole nei periodi più importanti e nei fine settimana, afferma l’associazione di categoria Funivie Svizzere in un comunicato odierno. Inoltre i giorni festivi a Natale e – grazie alla neve caduta ancora a inizio aprile – a Pasqua hanno avuto un effetto positivo sul numero degli utenti.
Complessivamente le grandi regioni sciistiche hanno visto crescere il giro d’affari di circa il 40%, quelle medie del 35% e quelle piccole di un quarto, mentre quelle piccolissime hanno osservato una contrazione del 20%. L’associazione ricorda però che le stazioni sciistiche di modeste dimensioni situate nelle vicinanze dei grandi centri urbani erano state confrontate a una domanda sovraproporzionale nella stagione 2020/21.