I socialisti sui conti cantonali per il 2021: ‘Quelle della destra sono favole per giustificare la loro politica fatta di tagli’
"No alla favola della spesa fuori controllo e no al Decreto d’austerità Morisoli", tuona il Partito socialista in un comunicato stampa firmato dal capogruppo in Gran Consiglio Ivo Durisch e dalla copresidente Laura Riget a commento del Consuntivo 2021. Consuntivo che "mostra che la spesa pubblica non sia assolutamente fuori controllo, favola raccontata dai partiti di destra per giustificare la propria politica dei tagli".
Il deficit a 58,2 milioni contro i previsti 230,7 per i socialisti è "una buona notizia", e "sul fronte delle spese l’aumento principale è dovuto al costo delle misure congiunturali stanziate per l’emergenza Covid, rimborsate nella quasi totalità dalla Confederazione: un investimento che si è rivelato lungimirante per evitare un’ondata di fallimenti e licenziamenti, mostrando ancora una volta l’importanza di uno Stato presente".
Il Ps è, giocoforza, orientato anche al futuro prossimo, al decreto in votazione il 15 maggio sul raggiungimento del pareggio di bilancio entro il 31 dicembre 2025 agendo ‘prioritariamente’ sulla spesa nato da un’iniziativa del capogruppo Udc Sergio Morisoli: "Approvandolo si priverebbe lo Stato della forza necessaria per adempiere a questo tipo di compito, con gravi conseguenze per il tessuto sociale ed economico: è un decreto d’austerità miope e anacronistico".
«La necessità di agire nel frenare la spesa, non tagliarla perché non è quello che chiediamo, rimane tutta» replica a stretto giro di posta da noi interpellato Sergio Morisoli. «Speriamo come tutti che lo scalino sia minore grazie a entrate maggiori del previsto come quest’anno, ma lo scalino resta: ci sono una decina di indicatori nel documento del governo che sono in peggioramento da anni, e non sono tre lineette di febbre in meno a dire che si è guariti», aggiunge. Per poi considerare che il peggio potrebbe essere in arrivo: «Aumentano le entrate, ma in questo Consuntivo non si tiene ancora conto degli anni della pandemia e delle chiusure. Quando entreranno in linea di conto sarà un grosso, grosso problema».