Momenti informativi nelle stazioni di Bellinzona, Lugano e Mendrisio sui diritti e le lotte femministe
La guerra in Ucraina è entrata con forza anche nelle rivendicazioni espresse in occasione della Giornata internazionale della donna, che si celebra oggi. La mobilitazione odierna in varie città svizzere, oltre agli appelli a fermare il conflitto, si è concentrata contro l’aumento dell’età pensionabile delle donne, votato dal Parlamento federale.
Oggi sono previste manifestazioni in tutto il Paese, indette da organizzazioni femministe e sindacati. Prima della pandemia, il 14 giugno 2019, più di mezzo milione di donne sono scese in piazza in Svizzera per partecipare al secondo sciopero femminista.
"La guerra sta arrivando alle nostre porte, con le terribili conseguenze che avrà per tutta la popolazione civile in Ucraina e, come in tutte le guerre, ancora di più per le donne, le minoranze di genere e i bambini", si legge in un comunicato dello Sciopero femminista.
Anche la rete ticinese "nateil14giugno" e il collettivo "Io l’8 ogni giorno" hanno organizzato azioni di solidarietà con le attiviste del gruppo russo "Resistenza femminista contro la guerra" che chiede alle femministe di tutto il mondo di opporsi all’occupazione militare dell’Ucraina. "Guerra significa violenza, povertà, sfollamenti forzati, vite spezzate, insicurezza e mancanza di futuro. Tutto ciò è inconciliabile con i valori e gli obiettivi essenziali del movimento femminista. La guerra intensifica la disuguaglianza di genere e mette un freno per molti anni alle conquiste per i diritti umani", affermano le femministe russe.
"Le donne e le minoranze di genere che fuggono dai loro Paesi a causa della violenza legata alla loro identità di genere subiscono ulteriori violenze sulla strada dell’esilio che all’arrivo in Europa non sono riconosciute come motivo di asilo", aggiunge Sciopero femminista.
La sinistra e i sindacati si concentrano sull’aumento dell’età pensionabile per le donne, contro il quale hanno lanciato un referendum all’inizio dell’anno. "In Svizzera il diritto all’uguaglianza tra donne e uomini è sancito dalla Costituzione federale dal 1981, ma la parità salariale non è ancora garantita. Ora vogliono costringerci a subire una nuova riforma dell’AVS che ridurrà le pensioni delle donne e le farà lavorare un anno in più", sottolinea lo Sciopero femminista.
Per i promotori del referendum, la riforma prevede 10 miliardi di franchi di risparmi, tutti sulle spalle delle donne e comporterà una riduzione delle pensioni di circa 1’200 franchi all’anno.
Travail.Suisse, attraverso uno mozione presentata dalla vicepresidente e consigliera nazionale Léonore Porchet (Verdi/VD), chiede la creazione di un mediatore per l’uguaglianza per ovviare alla difficoltà di accesso ai tribunali nelle controversie riguardanti la legge sulla parità. Un rapporto di valutazione sull’efficacia della legge, commissionato dall’Ufficio federale di giustizia, concludeva già nel 2005 che uno dei principali problemi nell’attuazione della norma è la paura delle persone discriminate, che le induce a non denunciare.
L’Ombudsman per la parità dovrebbe avere poteri investigativi, il diritto di intervenire e avviare procedimenti legali rappresentando le vittime di discriminazione, così come un diritto di denuncia. In attesa di misure efficaci, Travail.Suisse ricorda che sul sito www.mamagenda.ch è possibile trovare supporto per gestire la maternità sul posto di lavoro.
Skyguide ha annunciato che, in occasione della Giornata internazionale, lo spazio aereo dei 14 aeroporti svizzeri sarà gestito principalmente da controllori aerei donne. Una cinquantina di donne lavoreranno nelle torri di controllo degli aeroporti internazionali di Zurigo e Ginevra e negli aerodromi regionali.
La percentuale di donne nel settore attualmente è di quasi un quarto. "Troviamo che le discussioni nei team misti siano più dinamiche ed equilibrate. Il risultato sono discussioni più concertate, che alla fine portano a decisioni migliori", afferma Alex Bristol, Ceo di Skyguide.
In occasione della giornata internazionale della donna, di buon mattino, le attiviste della rete nateil14giugno hanno distribuito, presso le stazioni di Bellinzona, Lugano e Mendrisio, il giornale femminista 8 minuti con articoli e approfondimenti su: lotta contro l’aumento dell’età di pensionamento delle donne e sui continui tentativi di smantellare i diritti pensionistici di tutte e tutti; referendum contro AVS 21; giornata internazionale di lotta femminista e transfemminista; violenza di genere e femminicidio e un nuovo sciopero femminista nel 2023.